Il Consiglio dei ministri ha recentemente approvato il piano Transizione 5.0, di cui si attendono i dettagli operativi con decreto attuativo di prossima emanazione.
Il Piano prevede un totale di circa 13 miliardi nel biennio 2024-2025 a favore della transizione digitale e green delle imprese italiane, sotto forma di credito d’imposta commisurato alle spese sostenute tra il 1 gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025, in relazione agli investimenti in beni strumentali materiali ed immateriali 4.0 , compresi i sistemi di monitoraggio dell’energia che comportino un risparmio energetico del 3% rispetto al fabbisogno dell’unità produttiva o del 5% rispetto ad un processo specifico. Una volta che sarà soddisfatta questa condizione sarà possibile includere nell’agevolazione anche il costo di ulteriori investimenti quali sistemi per autoproduzione di energia da fonti rinnovabili (pannelli fotovoltaici) e progetti di formazione del personale.
Investimento Principale ed obbligatorio per accedere all’agevolazione:
- beni strumentali materiali ed immateriali 4.0 che portino a un risparmio energetico.
Investimento Complementare, opzionale:
- b) sistemi per l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili (esclusa la biomassa);
- c) progetti di formazione del personale per l’acquisizione di competenze per la transizione digitale e verde.
Alle aziende che realizzeranno un progetto di innovazione verrà concessa un’agevolazione sotto forma di credito d’imposta che può arrivare fino al 45% dell’investimento effettuato in base al risparmio energetico che viene generato dall’investimento in tecnologie digitali.
Va precisato che, con riferimento all’autoproduzione e all’autoconsumo di energia da fonte solare:
- sono considerati ammissibili esclusivamente gli impianti con moduli fotovoltaici di produzione europea con un’efficienza minima del 21,5%.
- non concorrono al raggiungimento del risparmio energetico e possono essere aggiunti al computo delle spese ammissibili alle agevolazioni solo come investimenti complementari.
I progetti d’innovazione devono essere certificati da un valutatore indipendente che attesti la situazione ex ante ed ex post dell’investimento con un’identificazione puntuale del risparmio energetico generato.
Oltre ai requisiti energetici rimane l’obbligo di dimostrare l’integrazione e l’interconnessione dei beni digitali al sistema informativo di fabbrica.
Per la fruizione del credito di imposta sarà necessario attendere l’autorizzazione da parte del GSE che verificherà le certificazioni e la documentazione caricata su apposita piattaforma dedicata.
Le modalità di fruizione prevedono la compensazione del credito spettante mediante la presentazione del modello F24 in un’unica rata. Eventuali eccedenze non compensate entro il 31 dicembre 2025 saranno compensabili tramite cinque rate annuali di uguale importo.
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