Capita di frequente che le nostre imprese ricevano per PEC una “Comunicazione ex art. 200 CCII” (CCII, è l’acronimo del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza) con la quale vengono a conoscenza dell’apertura della “liquidazione giudiziale” (ex fallimento) di una società che risulta insolvente nei loro confronti (per fatture scadute e non pagate).
Cos’è la liquidazione giudiziale
La liquidazione giudiziale è una procedura concorsuale volta alla “liquidazione” del patrimonio dell’imprenditore insolvente, con successiva ripartizione del ricavato in favore dei creditori che hanno presentato domanda di insinuazione al passivo.
Se vanti un credito nei confronti di una società in liquidazione giudiziale la domanda di ammissione al passivo può aiutarti nel percorso del recupero.
Per richiedere il riconoscimento di un credito nella liquidazione giudiziale è fondamentale rispettare tempi e modalità previsti nella comunicazione ex art.200 CCII, poiché il ritardo o la documentazione insufficiente potrebbe comportare conseguenze negative sulla possibilità di recupero del credito.
Termini e forma della domanda
La domanda di ammissione al passivo deve essere trasmessa all’indirizzo di posta elettronica certificata assegnata alla procedura entro il termine perentorio di trenta giorni prima dell’udienza fissata per lo stato passivo e deve indicare una serie di dati e documenti giustificativi del credito.
La domanda di ammissione al passivo, essendo un’istanza rivolta al curatore, non è soggetta al pagamento di alcun contributo unificato o marca da bollo.
La procedura di insinuazione allo stato passivo è alquanto articolata e non sempre lineare ed è assolutamente indispensabile attivarsi nel minor tempo possibile per far valere le ragioni del proprio credito.
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