L’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia ha pubblicato la 5^ edizione dell’indagine “Effetti del coronavirus sulle MPI lombarde” svolta tra il 26 gennaio ed il 5 febbraio 2021 con circa 2.000 interviste a micro-piccole imprese e imprese artigiane.
La rilevazione ha posto l’accento sulla dinamica del fatturato nel 2020 e le aspettative per il 2021, la previsione di recupero dei livelli fatturato pre-Covid e le strategie di risposta alla crisi. Inoltre sono state evidenziate tematiche quali il Superbonus 110%, le Olimpiadi invernali 2026, la digitalizzazione e il Piano Transizione 4.0, con dati riferiti alle province lombarde.
I risultati mostrano che le MPI bergamasche hanno riscontrato nel 2020 una riduzione media del fatturato rispetto al 2019 del -25,7% (la media lombarda è del -25,8%). Tra queste il calo è maggiore per le imprese che intercettano la domanda turistica (-32,6%, contro il -34,3% della media lombarda).
Anche le imprese condotte da donne fanno segnare un calo del fatturato del -27,5%. Va peggio nel resto della Lombardia dove il calo è del -29%.
Le previsioni delle imprese per la prima metà del 2021 sono di calo del fatturato del 15,2% (15,7% la media lombarda).
Per quanto riguarda i tempi di recupero dei livelli di fatturato pre-Covid, il 45,9% delle imprese (contro il 49,2% lombardo) è incerto rispetto alle dinamiche future del mercato e non sa dare una tempistica. Il 54,1% delle imprese (50,8% la media lombarda) prevede invece di recuperare i livelli di fatturato pre-crisi entro i prossimi 13 mesi.
Pensando al futuro, il 48,3% delle imprese teme seri rischi operativi e di sostenibilità almeno fino a metà 2021, ma nonostante questo l’84,2% non prevede di ridurre il personale nel momento in cui verrà meno il blocco dei licenziamenti.
Inoltre, l’80% delle imprese prevede di adottare strategie reattive nei prossimi mesi dell’anno per cercare di rispondere alla crisi. Tra queste il 64,2% sta pensando di ampliare il numero di clienti, il 45,1% prevede di attivare nuovi canali di vendita, il 40% di entrare in nuovi mercati e il 35,7% di diversificare la produzione. Inoltre, il 25,8% pensa di produrre nuovi beni o offrire nuovi servizi specificamente connessi all’emergenza, mentre il 42,8% pensa comunque di produrre nuovi beni o offrire nuovi servizi. Infine, il 31,4% sta pensando di attivare forme di collaborazione con le altre imprese mentre il 30,2% vuole accelerare la transizione digitale.
Il 45,8% delle imprese delle costruzioni pensa che il Superbonus 110% possa avere effetti positivi sui ricavi di impresa, e il 24,7% delle imprese del settore ha già ricevuto segnali di mercato (primi contatti, preventivi, o addirittura inizio lavori) e identifica come principale ostacolo la burocrazia.
Per le imprese che intercettano la domanda turistica ampia speranza per le Olimpiadi 2026: il 41,2% delle imprese turistiche considera l’evento un’opportunità di recupero.
Sul fronte innovazione e digitalizzazione, il 15,4% delle imprese intende usufruire di misure del Piano Transizione 4.0. A seguito dell’emergenza sanitaria è inoltre salita dell’11,3% la quota delle imprese digitalizzate. In particolare, è cresciuto dell’11,1% l’utilizzo di piattaforme di conference call, del 13,7% l’utilizzo di piattaforme per la formazione on line e del 6,5% lo smart-working.
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Per scaricare l’articolo apparso di L’Eco di Bergamo del 17/02/2021 CLICCA QUI