Un’Assemblea da ricordare, quella che si è tenuta sabato 18 ottobre alla Fiera di Bergamo.
La 80ª Assemblea Pubblica di Confartigianato Imprese Bergamo ha richiamato una partecipazione straordinaria di imprenditori, autorità e rappresentanti del mondo economico e istituzionale, riuniti per celebrare gli 80 anni di fondazione dell’Associazione (1945–2025).
Un appuntamento denso di emozione e significato, alla presenza del presidente nazionale di Confartigianato Marco Granelli, che ha rappresentato non solo un omaggio alla storia e ai valori dell’artigianato bergamasco, ma anche il primo importante momento pubblico della presidenza di Lorenzo Pinetti.
Sotto il titolo “Costruttori di Cultura e Valori del territorio”, l’evento ha offerto l’occasione per riflettere sul ruolo dell’impresa artigiana nella società contemporanea e sulle sfide che attendono le nuove generazioni, protagoniste del futuro dell’artigianato.
Apertura in musica e introduzione del direttore Stefano Maroni
Ad aprire l’Assemblea una suggestiva performance musicale con due allievi del Politecnico delle Arti di Bergamo, che hanno saputo creare un momento emozionale, interpretando – voce e chitarra – due grandi classici della musica italiana: “Il mio canto libero” di Lucio Battisti e “Mi sei scoppiato dentro il cuore” di Mina.
I lavori sono stati introdotti e moderati dal direttore Stefano Maroni, che ha esordito sottolineando come l’appuntamento non sia solo una ricorrenza storica (che vede nella premiazione di sette aziende associate da 80 anni uno dei momenti più significativi), ma un momento per guardare avanti con fiducia, riconoscendo le sfide superate e tracciando un percorso verso il futuro.
“I musicisti che abbiamo ascoltato – ha esordito – sono come gli artigiani, perché sanno creare con le mani e con l’anima, sono come un cuore che continua a battere dentro ad ogni creazione”.
Maroni ha poi sottolineato che Confartigianato Bergamo è stata e continuerà ad essere “casa e guida per oltre 10 mila imprese, oltre a confermare il suo ruolo di importante attore sociale molto attento alle esigenze economiche e sociali del territorio”.
Ha poi rivolto un ringraziamento ai direttori che l’hanno preceduto, ricordando in particolare il compianto Riccardo Lena, che ha diretto l’Associazione dal 1978 al 2001. E ha citato la prima dipendente assunta, nel 1946, con la matricola numero 1: si tratta di Carmen Masoni, che oggi ha 94 anni.
La relazione del presidente Lorenzo Pinetti
L’Assemblea è entrata nel vivo con la prima relazione del presidente Lorenzo Pinetti, che ha esordito esprimendo gratitudine ai predecessori Giacinto Giambellini eAngelo Carrara per aver lasciato un’Associazione solida, innovativa e riconosciuta a livello provinciale, regionale e nazionale, e ha ribadito il ruolo di Confartigianato come “casa e guida” per oltre diecimila imprese bergamasche.
Ha quindi ricordato gli 8 valori su cui si fonda l’Associazione e che continueranno a guidarla e a ispirarla: Impresa diffusa a valore artigiano, Intelligenza artigiana, Valore delle persone, Famiglia, Territorio, Responsabilità sociale e sviluppo sostenibile, Rispetto, etica e fiducia, Competenza, Metodo, Organizzazione e innovazione.
Ma soprattutto, ha voluto lanciare un messaggio forte e chiaro sul futuro dell’artigianato: riconnettere i giovani al mondo delle imprese artigiane.
“Oggi il futuro dell’artigianato passa dai giovani – ha dichiarato –. Dobbiamo aiutarli a scoprire che essere artigiani non è un mestiere del passato, ma una scelta di libertà, creatività e realizzazione personale”.
Il presidente ha sottolineato come l’artigianato moderno sia sempre più unione di tradizione e tecnologia, di sapere antico e strumenti d’avanguardia.
“Lavorare come artigiano oggi significa saper utilizzare stampanti 3D, software di progettazione, tecnologie green e materiali innovativi. Significa coniugare la cura del dettaglio con la visione del futuro, mantenendo vivo quel legame autentico tra impresa, persona e territorio che è da sempre il cuore dell’identità artigiana”.
Da qui l’appello ai giovani: “Scegliere l’artigianato significa scegliere una vita professionale che valorizza la libertà creativa, l’autonomia e la possibilità di vedere ogni giorno l’impatto concreto del proprio lavoro nella comunità. Ma, per far sì che le nuove generazioni riscoprano la bellezza di questo mondo, è necessario un impegno corale e continuativo da parte di tutti.
Pinetti ha indicato alcune direttrici strategiche che guideranno l’impegno di Confartigianato nei prossimi anni.
In primo luogo, il sostegno allenuove imprese artigiane e start-up giovanili, con strumenti moderni e incentivi mirati che diano ai ragazzi la possibilità di mettersi in gioco davvero. Fondamentale sarà anche accompagnare il passaggio generazionale nelle imprese di famiglia, aiutando i giovani ad entrare con fiducia, competenza e passione in un percorso imprenditoriale che rappresenta la continuità della tradizione.
Un altro pilastro sarà l’impegno a entrare nelle scuole con convinzione, portando le testimonianze vive e autentiche degli imprenditori artigiani per mostrare ai ragazzi che l’artigianato non è solo un mestiere, ma una scelta di valore, identità e responsabilità. Accanto a questo, occorre ripensare la formazione in chiave più dinamica e attuale, unendo competenze tecniche, manageriali e digitali, perché il lavoro artigiano di oggi richiede capacità di innovazione, visione e leadership.
Grande attenzione sarà riservata anche alla comunicazione: parlare ai giovani nel loro linguaggio, con strumenti e modalità contemporanee, diventa un passaggio essenziale per far emergere l’attrattività delle imprese artigiane. “Raccontare chi siamo – ha spiegato Pinetti – significa saper unire autenticità e modernità, mostrando il valore del lavoro artigiano nei luoghi e nei contesti in cui i giovani si informano, vivono e costruiscono la loro identità”.
Infine, aprire le aziende e far vedere da vicino la bellezza del lavoro artigiano: un’esperienza che sa unire creatività, qualità, talento ed eccellenza, e che restituisce dignità e orgoglio a un modo di fare impresa profondamente umano e radicato nel territorio.
Infine, ha indicato quattro grandi sfide che caratterizzeranno il futuro prossimo: la formazione, per preparare le nuove generazioni all’imprenditorialità; la digitalizzazione, in continua evoluzione grazie all’intelligenza artificiale; l’internazionalizzazione, sempre più accessibile anche alle piccole imprese; e la sostenibilità, ormai requisito imprescindibile per competere e crescere. Ambiti in cui l’Associazione continuerà a offrire alle imprese supporto concreto, consulenza e servizi dedicati.
“Il futuro dell’artigianato si prepara oggi – ha concluso –. E Confartigianato vuole esserne protagonista, costruendo valore per le imprese, per le persone e per il territorio”.
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I saluti delle autorità
Al termine della relazione del presidente, sono intervenute per un saluto alcune delle numerose autorità istituzionali presenti in sala.
Per il Comune di Bergamo, la sindaca Elena Carnevali ha sottolineato come “gli 80 anni di Confartigianato Bergamo rappresentino un tempo lungo, che ha accompagnato la trasformazione economica, sociale e culturale del nostro territorio. È una presenza viva, capace di rappresentare le imprese e fornire servizi, costruire relazioni stabili con le istituzioni, ma sempre con uno sguardo rivolto al domani. Confartigianato ha la capacità di stare nei tempi e nella storia di questo Paese.”
La sindaca ha poi richiamato la necessità di un impegno condiviso per affrontare “la grande emergenza del calo demografico”, evidenziando l’importanza di “investire nella formazione, migliorare i servizi di trasporto e l’accesso alla casa, per rendere la nostra società più attrattiva, più giusta e più inclusiva.”
Per la Provincia di Bergamo, il presidente Pasquale Gandolfi ha evidenziato come “Confartigianato dimostri ogni giorno la capacità di stare al passo coi tempi. La cultura del lavoro artigiano si intreccia con quella del nostro territorio.”
Ha ricordato l’importanza di continuare a lavorare insieme per il futuro, sottolineando “l’esigenza di manodopera qualificata” e citando il successo della Fiera dei Mestieri, organizzata da dieci anni insieme a Confartigianato Bergamo, così come la Fiera dell’Orientamento.
Gandolfi ha poi ribadito la necessità di potenziare le infrastrutture: “L’artigianato è un baluardo del nostro territorio, ma necessita di infrastrutture adeguate. Voglio ricordare il recente incontro con il ministro per gli Affari europei, il PNRR e le Politiche di coesione, Tommaso Foti, dedicato al rilancio delle aree interne, dove gli artigiani rappresentano un presidio fondamentale. Per questo serve fare fronte comune tra imprenditori e istituzioni.”
Per la Regione Lombardia, l’assessore alle Infrastrutture e Opere pubbliche Claudia Terzi, portando i saluti del presidente Attilio Fontana, ha evidenziato l’importanza di investire sui giovani e sulla formazione professionale continua, ricordando i numerosi strumenti regionali a supporto del mondo imprenditoriale: “Cito, a titolo di esempio, il bando Nuova Impresa, il bando Imprese Storiche, il microcredito e la linea Micro Imprese.”
L’assessore ha poi posto l’attenzione sulla necessità di mantenere il ruolo delle Regioni nella gestione dei fondi europei: “La maggior parte di queste attività è sostenuta da fondi europei. Negli ultimi mesi si sta discutendo di una diversa gestione che escluderebbe le Regioni dalla programmazione. Vi chiedo di appoggiarci in questa battaglia, affinché alla Regione resti la possibilità di dire la propria su temi tanto determinanti per il nostro territorio.”
La Testimonianza di Gilberto Bonalumi
A seguire è stato il momento di fare un rapido viaggio alle radici dell’Associazione. In un videomessaggio, Gilberto Bonalumi, Advisor dell’ISPI – Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, già senatore della Repubblica, ha offerto una testimonianza intensa e appassionata sulla storia di Confartigianato Imprese Bergamo.
Bonalumi ha ricordato come il percorso dell’Associazione si intrecci con tre figure che ne hanno segnato la crescita: Gianfranco Agazzi, suo primo datore di lavoro nel 1956, di cui ha sottolineato l’importanza come esempio di artigiano e uomo capace di visione; Antonello Pezzini, definito “il temerario autore della logistica di via Torretta”, capace di trasformare un’area dismessa nella moderna e organizzata sede di Confartigianato; e Italo Calegari, uomo riservato ma decisivo, che con l’assessore regionale Ruffini ideò i consorzi fidi di garanzia, aprendo una stagione di sviluppo per l’artigianato bergamasco.
“Queste eredità – ha concluso Bonalumi – sono state raccolte con professionalità, unicità e autonomia dai loro successori”, ricordando Angelo Carrara, Giacinto Giambellini e l’attuale presidente Lorenzo Pinetti, sotto la cui vitale guida l’Associazione continua il suo cammino”.
“Un artigiano è per sempre”: premio a 7 imprese associate da 80 anni
In un’Assemblea che ha parlato molto di futuro, non si poteva non celebrare chi questo futuro l’ha reso possibile. Uno dei momenti più significativi ed emozionanti, è stata infatti la premiazione di sette imprese associatedal 1945 senza interruzione, rappresentando l’esempio più autentico della forza e della continuità dell’artigianato bergamasco, oltre che di attaccamento e fiducia alla grande famiglia di Confartigianato.
Le imprese premiate, anticipate da una breve pillola-video di presentazione, sono state:
“Carrozzeria Albizzati snc”
“Elettromeccanica A.C. di Colombo Leonardo”
“MM Mobilificio Marchetti di Giuseppe e Paolo snc”
“Grafica Monti snc”
“Rubini Alberto” (lavorazione metalli)
“Scuri Raffaele” (fabbro)
“Bosisio Gioielleria”
A consegnare loro il riconoscimento “Un artigiano è per sempre” (una preziosa medaglia realizzata appositamente per l’occasione dal Gruppo Orafi di Confartigianato Bergamo, e l’attestato), sono stati i presidenti del presente e del passato, Lorenzo Pinetti, Giacinto Giambellini, Angelo Carrara e Antonello Pezzini, accanto ai presidenti dei tre movimenti associativi: Andreina Facchinetti (Movimento Donne Impresa), Cecilio Testa (Gruppo anziani Anap Bergamo) e Valentina Brunelli (Movimento Giovani Imprenditori).
Il Talk: un confronto sul futuro dell’artigianato e del Made in Italy
Momento clou dell’Assemblea è stato un talk, condotto e moderato dalla giornalista Mediaset Martina Maltagliati, sul tema “Valore artigiano: saper fare cultura del lavoro per la competitività del made in Italy”.
A confrontarsi, Gianmarco Beltrami, Responsabile Relazioni Istituzionali DALLARA Automotive, Stefano Micelli, Professore di Management – Università Ca’ Foscari di Venezia, Lorenzo Pinetti, Presidente Confartigianato Imprese Bergamo, e Marco Granelli, presidente nazionale di Confartigianato Imprese.
Stefano Micelli ha evidenziato come oggi il valore dell’artigianato non risieda più nelle dimensioni dell’impresa come nel passato, ma nei suoi principi e nella sua identità:
“Una volta artigianato era sinonimo di micro e piccola impresa. Oggi la dimensione non conta più: contano i valori. Anche con centinaia di dipendenti si può rimanere un’impresa di famiglia.”
Micelli ha sottolineato come il lavoro artigiano non si limiti più alla conservazione della tradizione, ma sia proiettato verso il futuro e l’innovazione:
“Lo sforzo che dobbiamo fare è saper raccontare l’impresa artigiana, perché il racconto del proprio lavoro è parte integrante del fare impresa. Dobbiamo imparare a spiegare il valore sociale – non solo economico – delle nostre imprese.”
E ha concluso ricordando che oggi “lo strumento principale per raccontare il fascino, la bellezza e il valore dell’artigianato è il web.”
Gianmarco Beltrami ha portato l’esperienza di DALLARA Automotive, realtà che – pur contando quasi mille dipendenti – mantiene una visione autenticamente artigiana:
“Le persone sono al centro, vengono valorizzate e fatte crescere. Ai nuovi assunti insegniamo quanto sia importante sbagliare, perché solo dagli errori si impara.”
Ha spiegato come le nuove tecnologie, dalla simulazione alla realtà virtuale, permettano oggi di testare infinite configurazioni e migliorare continuamente i progetti. “L’approccio giusto è la curiosità: non bisogna temere l’intelligenza artificiale o la tecnologia, ma imparare ad affrontarle nel modo corretto.”
Beltrami ha poi affrontato il tema cruciale del passaggio generazionale, ricordando le tre regole fissate dal fondatore, l’ingegner Gian Paolo Dallara: “Restare nel luogo dove siamo nati; reinvestire l’80% degli utili in ricerca, sviluppo e formazione del personale; e destinare metà del restante 20% alla Fondazione Caterina Dallara, che sostiene attività sociali sul territorio.”
Lorenzo Pinetti ha posto al centro del suo intervento il valore delle persone come motore dell’innovazione e della coesione: “Le aziende sono fatte di persone e l’innovazione nasce da chi riesce a lavorare insieme. Le imprese sono una comunità che si muove unita.”
Ha sottolineato come la filosofia e i principi che guidano il gruppo Dallara siano validi anche per le realtà più piccole: “La cura delle persone che fanno parte dell’impresa e la fiducia sono fondamentali. Confartigianato, con la sua capillarità, è una comunità di imprese che accompagna gli imprenditori in modo continuo e concreto.”
Pinetti ha poi aggiunto: “L’idea dell’imprenditore solo e condottiero non è più attuale. Oggi serve una comunità di imprese che si sostengano a vicenda e un’Organizzazione come Confartigianato che permetta di conoscere realtà diverse, accrescere le relazioni e alimentare una crescita reciproca. Il lavoro fatto da Confartigianato, a livello nazionale e provinciale, è fondamentale.”
Marco Granelli ha ricordato come la forza dell’artigianato risieda proprio nella sua spontaneità e nel suo spirito comunitario:
“Siamo una comunità, siamo spontanei nel fare le cose. E per noi la comunicazione è diventata parte fondamentale della rappresentanza. Raccontare l’artigiano significa renderlo contemporaneo.”
Ha poi aggiunto: “Quando parliamo di artigiano, spesso immaginiamo qualcosa di retrò, ma parlare di cultura di questo Paese significa parlare anche di artigianato.”
Il presidente nazionale ha citato il progetto televisivo Linea Verde Start su Rai 1, promosso da Confartigianato per raccontare l’artigianato italiano “non solo attraverso il prodotto, ma attraverso l’identità e la cultura che quel prodotto esprime. Ed è questo che fa la differenza in un mondo di algoritmi.”
Granelli ha quindi ricordato l’impegno dell’Organizzazione nel sostenere l’evoluzione verso un artigianato 5.0, fondato su rete, sostenibilità e competenze:
“Il nostro motto è diventato ‘piccolo è bello, ma insieme è meglio’. Lo dimostrano le nuove realtà che abbiamo creato: ConfESG, per imprese sostenibili e competitive; ConfSKILL, la rete che connette formazione e politiche attive; e 4C Network, la rete di consorzi del comparto edile.”
Il Bilancio sociale 2024
L’Assemblea si è conclusa con la proiezione sul grande schermo del Bilancio Sociale e di Sostenibilità 2024, documento che racconta i risultati, le attività e gli obiettivi raggiunti dall’Associazione nel corso dell’anno. Un QR code ha permesso ai presenti di scaricarne subito la versione digitale, in un’ottica di trasparenza e sostenibilità.
📄 Per scaricare il Bilancio Sociale e di Sostenibilità 2024 CLICCA QUI
Taglio della torta e brindisi per gli 80 anni
Al termine dei lavori, il foyer della Fiera si è trasformato in un momento di festa con il taglio della torta celebrativa per gli 80 anni di Confartigianato Bergamo, accompagnato da un brindisi e da un light lunch a buffet con musica di sottofondo. Un’occasione conviviale per condividere insieme a dirigenti, associati, autorità e ospiti un traguardo storico che celebra l’impegno e la vitalità della grande famiglia artigiana bergamasca.
La mostra interattiva «L’artigianato che verrà. Visioni dal presente al futuro»
A conclusione della mattinata, i partecipanti hanno potuto visitare la mostra interattiva«L’artigianato che verrà. Visioni dal presente al futuro», un percorso multimediale e immersivo dedicato all’evoluzione del saper fare artigiano.
Attraverso immagini, video e visori 3D, il pubblico è stato accompagnato in un viaggio tra otto ambiti rappresentativi – legno, artigianato artistico, benessere, moda, meccatronica, meccanica, caseario e pasticceria – per scoprire come le lavorazioni di oggi potranno trasformarsi nel futuro.
Fotografie e pannelli hanno mostrato il passaggio dalla materia prima al prodotto finito, affiancando alle produzioni contemporanee ipotesi di sviluppo e innovazione, mentre l’esperienza immersiva ha permesso di entrare nel cuore dei laboratori e delle officine.
La mostra è stata arricchita da una selezione di manufatti artigianali d’eccellenza realizzati da imprese bergamasche associate: un telaio da bicicletta in titanio, candele di design, un’isola robotica per il controllo qualità, oggetti in vetro e metallo, piumini in tessuto ignifugo, prodotti caseari e ingredienti per la birra artigianale, amplificatori acustici e docking station in legno, astucci e cofanetti, manufatti plastici ottenuti con stampa a iniezione e opere in pietra e marmo.
All’ingresso, a simboleggiare l’unione tra artigianalità e innovazione, troneggiava la Dallara Stradale, auto sportiva di altissimo livello interamente realizzata in fibra di carbonio, esempio perfetto di eccellenza manifatturiera italiana.
All’uscita, ogni partecipante ha ricevuto un gadget celebrativo: un pratico ombrello da borsa con il logo degli 80 anni di Confartigianato Imprese Bergamo, a ricordo di una giornata intensa, emozionante e profondamente identitaria.