Interesse e grande partecipazione al convegno sulla sicurezza e le truffe agli anziani organizzato lo scorso 26 giugno da Anap Bergamo – Associazione Anziani Pensionati aderente a Confartigianato Imprese Bergamo e dalla Prefettura di Bergamo, in collaborazione con la Questura, i Carabinieri e la Guardia di Finanza di Bergamo.
L’incontro, che aveva l’obiettivo di sensibilizzare gli anziani e i cittadini sul tema della sicurezza e della legalità fornendo loro informazioni e consigli utili, è stato realizzato nell’ambito della quarta edizione della Campagna nazionale «Più sicuri insieme», promossa da Anap Confartigianato e dal Ministero dell’Interno per contrastare il fenomeno delle truffe agli anziani.
I lavori, moderati dal giornalista Fabio Conti de L’Eco di Bergamo, sono stati aperti dai saluti del presidente di Confartigianato Imprese Bergamo Giacinto Giambellini, del presidente di Anap Bergamo Cecilio Testa e del Prefetto Elisabetta Margiacchi che ha anche dato una panoramica del fenomeno truffe e criminalità in provincia di Bergamo.
Margiacchi ha segnalato che nei primi 5 mesi del 2019, a fronte di una diminuzione generalizzata dei reati pari al 17,4%, si è riscontrato invece un aumento del 13.8% delle truffe agli anziani, ulteriormente in crescita rispetto al dato del 2018 che già faceva segnare un aumento dell’8,2%. In questo contesto il territorio provinciale con maggiore delittuosità è Bergamo, con il 22,4,% a seguire Seriate (6,93%), Dalmine (5,48%) e Treviglio (4,32%).
“La truffa è un reato odioso – ha detto – perché è verso soggetti deboli, in particolare gli anziani, che vivono sempre più condizioni di isolamento. Spesso l’anziano non denuncia, per vergogna o perché si sente vittima di un reato subdolo. Invece potrebbe accadere a ognuno di noi, perché questi truffatori sono bravi e furbi. È quindi molto importante denunciare sempre”.
Il prefetto ha ricordato il lavoro di squadra in campo nella nostra provincia dove forze dell’ordine, istituzioni e attori sociali (tra i quali anche la Diocesi) agiscono concordi per dichiarare guerra ai malintenzionati e stringere le maglie intorno agli anziani aiutandoli a combattere l’isolamento. “Lo slogan di questa campagna è più sicuri insieme – ha detto. Solo stando insieme possiamo tutelare chi è vittima e punire chi compie i reati”.
Il tenente Luca Augelli della Guardia di Finanza di Bergamo ha parlato di truffe informatiche, sottolineando che le maggiori truffe riguardano gli over 65 e raccontando un episodio realmente accaduto di una truffa relativa all’affitto, tramite sito web, di una casa vacanza inesistente. “La prima difesa è la prevenzione – ha detto – quindi è importante non farsi abbindolare da facili offerte, stare molto attenti a non fornire dati personali e password, cestinare le mail dubbie e non cliccare su link sconosciuti”. Tra i rischi delle frodi digitali non solo i danni patrimoniali ma anche il furto di identità.
Il maggiore Dario di Iorio comandante dei Carabinieri della compagnia di Bergamo ha illustrato casi di truffe commesse da malfattori in divisa che riescono ad entrare in casa delle vittime spacciandosi per agenti dell’ordine o per operai del gas. “La vittima – ha detto – si sente in una condizione di soggezione davanti a questi soggetti che usano la divisa per intimorirli e non è più padrona delle proprie azioni. Alla fine il danno non è solo patrimoniale, per i beni sottratti, ma soprattutto morale, per la vergogna di essersi fatti raggirare da soggetti di cui ci si fidava. Il consiglio è di porre maggiore attenzione nei confronti di persone sconosciute, non fidarsi e chiedere sempre, non fare aprire mai la porta ai bambini o ai soggetti deboli, essere decisi e invitarli ad andare via. Infine chiamare sempre il 112”.
Il commissario Eleonora Zambelli della Polizia di Stato ha ricordato che tutti i truffatori sono accomunati dal fatto di rendersi molto convincenti. “Tutti ci cascano – ha sottolineato -, non solo gli anziani. Spesso i truffatori sono in possesso di molte informazioni sulle loro vittime. Come fanno a conoscerle? Semplice: sono le stesse vittime che gliele forniscono inconsapevolmente. Il consiglio è quindi di non rispondere alle loro domande, ma di farle ed essere insistenti e diffidenti al massimo: se il truffatore capisce che lo abbiamo scoperto se ne andrà. Inoltre è importante sapere che per arrivare alle loro vittime i malfattori compiono centinaia di tentativi. È quindi importante stare sempre all’erta, essere diffidenti al massimo nei confronti di persone dubbie, non aprire il cancello e in caso di dubbio appena possibile chiamare il 112.
Grande attenzione ha riscosso la proiezione di un filmato promosso da Anap e forze dell’ordine e realizzato dall’Officina della Comunicazione, con interviste ad anziani che sono state vittime di raggiri ed ai rappresentanti delle forze dell’ordine che li hanno aiutati e hanno acciuffato i malfattori. L’obbiettivo è di promuoverne la diffusione sulle emittenti televisive locali e nei centri di principale aggregazione per accentuare l’autodifesa e favorire una maggiore consapevolezza di quanto può accadere.
Tra i mezzi di informazione, anche materiale informativo, tra cui un vademecum contenente semplici regole, suggerite dalle Forze di polizia, per difendersi dai rischi di truffe e rapine.
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