CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE: NORMA UNI 11488

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Norma UNI 11488 definizione della composizione e la valutazione delle caratteristiche prestazionali

delle malte che devono essere impiegate negli interventi di restauro 

 

 

Un Paese come l’Italia è permeato di opere d’arte; un patrimonio semplicemente inestimabile. Per tutelare questa ricchezza anche la normazione fa la sua parte producendo documenti a sostegno reale e tangibile del settore. Parliamo ad esempio della norma UNI 11488 recentemente realizzata dalla commissione Prodotti, processi e sistemi per l’organismo edilizio.

Questo documento fornisce dei criteri guida per la classificazione, la definizione della composizione e la valutazione delle caratteristiche prestazionali delle malte che devono essere impiegate negli interventi di restauro di manufatti e opere di interesse storico-artistico-architettonico-archeologico.

 

La norma è applicabile a tutti i manufatti ed edifici di interesse culturale, archeologico, storico-architettonico e ambientale ma non prende in considerazione malte da restauro a legante organico.

La classificazione delle malte da restauro è basata principalmente sulla funzione (UNI 10924).

 

La scelta di una malta da restauro non può prescindere dalla funzione che dovrà assolvere, dalla compatibilità con i materiali costitutivi del manufatto oggetto del restauro, oltre che con gli altri prodotti eventualmente impiegati nell’intervento di conservazione, e dalle condizioni ambientali in cui il manufatto è inserito.

Pertanto qualora una malta sia utilizzata nel restauro si rendono necessarie:

  1. la definizione della funzione che la malta dovrà assolvere;
  2. la caratterizzazione dei materiali costituenti la malta da restauro;
  3. la caratterizzazione dei materiali con cui la malta verrà a contatto e del loro stato di conservazione;
  4. la conoscenza dei parametri ambientali in cui avverrà la messa in opera della malta, nonché di quelli inerenti al luogo di conservazione del manufatto su cui si andrà ad intervenire.

La definizione della composizione delle malte da restauro deve permettere di conoscere la natura e le caratteristiche dei componenti in termini qualitativi e quantitativi (abbondanza relativa dei componenti).

La definizione delle caratteristiche prestazionali e di durabilità delle malte da restauro deve tener conto non solo della funzione, ma anche della compatibilità chimico-fisica ed elasto-meccanica dei materiali costituenti tali malte con i materiali preesistenti, a contatto dei quali esse saranno applicate. La caratterizzazione dei materiali in opera, l’identificazione dei processi di degrado in atto, la conoscenza delle condizioni ambientali, sono quindi elementi indispensabili per la scelta o formulazione della malta da restauro più idonea a risolvere i problemi di conservazione.

 

 

(Fonte UNI)

 

Per informazioni:
Ufficio Aree di Mestiere – Marco Trussardi (tel. 035.274.355; e-mail: marco.trussardi@artigianibg.com).

 

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