Al convegno sulle comunità energetiche rinnovabili l’importanza di unire le forze per produrre energia

Attualità, Home, Lobby e rappresentanza, Tutti i mestieri
  • Home    
  • Al convegno sulle comunità energetiche...

Le “Comunità energetiche rinnovabili” rappresentano un’occasione utile per affrontare il caro bollette, ma anche una buona prassi di costruzione del bene comune, un metodo di collaborazione e di condivisione per un bene collettivo al di là del proprio interesse personale. Spetta agli attori del territorio diffondere le informazioni e sostenere le imprese perché si avvicinino a questi nuovi percorsi.

Questo, in sintesi, il messaggio emerso al convegno organizzato nell’ambito della Settimana per l’Energia dal titolo “Quale energia per il territorio? Le comunità energetiche rinnovabili” tenutosi lo scorso 24 ottobre.

 

 

L’incontro, realizzato con il patrocinio di Comune e Provincia di Bergamo, il patrocinio e il sostegno della Camera di Commercio di Bergamo, che l’ha ospitato nella propria Sala del Mosaico, è stato aperto dal saluto del presidente di Bergamo sviluppo e di Confartigianato Bergamo Giacinto Giambellini, che ha portati i saluti del presidente e del segretario della Camera di Commercio

“Apro il mio intervento con una domanda: E chi, se non noi? Ogni anno – ha detto – cambiano le regole del gioco e noi attori di territorio dobbiamo metterci in campo e fare da traino per diffondere la cultura della sostenibilità e della transizione ecologica, come fa da 14 anni Confartigianato Bergamo con la Settimana per l’Energia, che dal 2017 ha una portata regionale e che, sembra, l’anno prossimo diventerà nazionale”.

“L’argomento di oggi – ha segnalato Giambellini – è stato scelto perché ci aspettiamo che nel prossimo futuro potranno costituirsi in Italia ben 40.000 comunità energetiche. Il tema verrà affrontato con il contributo di diversi attori che da tempo lo stanno trattando e che ci parleranno di cosa stanno facendo e quali sono i possibili interventi a beneficio delle imprese”.

 

Un ruolo importante in questo cammino è quello delle Province e delle amministrazioni locali, come ha spiegato il presidente della Provincia di Bergamo Pasquale Gandolfi.  “Le diverse crisi degli ultimi anni – ha detto Gandolfi – hanno particolarmente colpito le nostre attività e hanno messo a dura prova le imprese che però si sono dimostrate resilienti e sono riuscite a riprendere il trend di crescita. Il recente aumento dei costi dell’energia, però, ha inciso negativamente non solo sulla tenuta economica delle imprese, ma anche sulla fiducia degli imprenditori. Ci sono aziende particolarmente energivore che hanno avuto aumenti anche nell’ordine dei milioni di euro di costo per l’energia e metano. E la situazione è in proporzione ancora più pesante, se consideriamo le piccole e medie imprese. Per questo motivo abbiamo messo a punto una cabina di regia che sta cercando di mettere sul tavolo tutte le proposte e trovare una sintesi. La questione però non è guardare l’oggi, ma avere lungimiranza e saper affrontare in maniera ponderata ciò che ci riserva il futuro. Le Comunità energetiche rinnovabili, che sono associazioni tra cittadini, imprese ed enti locali, sono una risposta concreta ai problemi energetici e sono soluzioni da percorrere, anche se al momento ci sono strumenti economici che possono essere perfezionati. In questo senso è importante che i Comuni e le amministrazioni locali si rendano protagonisti di questo cammino. Per favorire questo passaggio ho da poco assegnato una delega al consigliere Masper che per la Provincia sta attuando una strategia per garantire supporto alle amministrazioni che vogliono avviare un percorso”.

 

Cuore dell’incontro è stata la presentazione di un progetto di comunità energetica con rinnovabili da fotovoltaico, realizzato con imprese artigiane nel PIP artigianale di via Canovine a Bergamo. “I PIP artigianali – ha infatti ricordato Giambellini – sono un elemento importante per la creazione di comunità energetiche visto che, da un censimento del 2006, nella nostra provincia ce ne sono 83 per 2 milioni e mezzo di mq sui tetti. È importante, dunque, che si sia partiti da un PIP per la realizzazione di questo progetto che è partito da noi di Confartigianato, e per il quale ho coinvolto le altre organizzazioni e tra loro la LIA”.

 

Ed è stato il direttore della LIA Pietro Bonaldi a presentare questo complesso progetto, che ora è pronto per essere realizzato, la cui analisi di fattibilità tecnica, ha richiesto non più di un mese, mentre il mettere insieme e d’accordo i diversi soggetti interessati ha comportato oltre un anno d’attività. “Non è stato semplice – ha detto – sia per dover far accordare tanti diversi soggetti, sia per grossi limiti della normativa che non dà la possibilità di fare le installazioni sui singoli tetti. Così abbiamo ripiegato su un autoconsumo collettivo in un unico tetto che garantisce l’installazione di un impianto di 75 kw, situato in un centro servizi che raggruppa 20 imprese. Nonostante le complessità il progetto ha portato a dei buoni risultati”.

 

Ad entrare nei dettagli del progetto è stata Federica Bassini direttore di Efase, società di consulenza energetica, che ha spiegato come delle 20 aziende presenti nel condominio abbiano aderito in 13 e come il percorso dovrebbe portare a una comunità energetica nella configurazione di “autoconsumo collettivo”, visti gli attuali vincoli normativi.

Bassini ha spiegato che al momento le configurazioni ammesse sono due. Quella realizzata è appunto il “Gruppo di autoconsumo”, che richiede che le aziende occupino lo stesso edificio. In questo caso non serve un’entità giuridica, perché c’è il condominio; può essere realizzato qualunque impianto da rinnovabile (ma non cogenerazione e geotermico) e l’impianto deve essere nella disponibilità dell’autoconsumatore; servono almeno due consumatori e ogni utente può essere libero di scegliere il fornitore.

L’altra tipologia richiede invece la creazione di un soggetto giuridico che deve fornire benefici ai membri in cui si sviluppa e deve avere la piena disponibilità dell’impianto. Per poter partecipare, le utenze devono essere collegate alla stessa cabina elettrica di medio-bassa tensione. È stato approvato un decreto che prevede che possano riunirsi anche utilizzatori collegati alla stessa cabina primaria (cioè di alta tensione), ma al momento mancano i decreti attuativi e si rileva una certa ritrosia da parte del distributore a fornire i dati di chi è rifornito da quale cabina. Per questa tipologia gli impianti devono essere massimo di 200 kW, ma quando verrà reso operativo il decreto, ci si aspetta che questo limite potrà essere esteso fino a 1 megawatt.

Tornando al progetto di via Canovine, la potenza dell’impianto fotovoltaico è di 75 kW con produzione annua di 82,500 kW, di cui il 99,52% viene prelevato dagli utenti per l’autoconsumo collettivo, pari al 18% del fabbisogno complessivo, grazie al riconoscimento dell’incentivo per l’energia condivisa. La suddivisione dell’investimento, per scelta dei partecipanti, è stata basata sui millesimi di proprietà e non sull’energia consumata. Il ricavo ammonta a 22.000 euro/anno lordi che, detratti i costi, arriva a 16.800 euro/anno contro una bolletta di 144.000 euro.

“Il percorso è lungo – ha ribadito Bassini – ci è voluto più di un anno di riunioni collettive e individuali per la condivisione dei modelli e dei valori e per l’incertezza del quadro normativo. Serve una forte sponsorship interna e bisogna superare un problema di poca conoscenza dei temi energetici”.

 

Di seguito la testimonianza di Gianluigi Piccinini, direttore tecnico CERESS, società del Gruppo Piccinini, che si occupa di consulenza per lo sviluppo di comunità energetiche rinnovabili. Piccinini ha spiegato come avviene la valorizzazione dell’energia e l’incentivazione di una comunità energetica precisando che gli incentivi sono costi per il trasporto dell’energia che non vengono più prelevati dalla bolletta perché il trasporto non viene più effettuato. “È il principio del km zero, bisogna produrre in loco ciò che consumiamo in loco”.

Dopo aver fornito altre informazioni sulle comunità energetiche, ha ricordato che il decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199, di recepimento della direttiva UE 2018/2001 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, la cosiddetta Direttiva RED II sancisce la fine dello scambio sul posto entro il 2024: “Termina la possibilità, finora concessa – ha spiegato – di produrre energia di giorno e vedersela restituita dal distributore di notte, quando non produco. È un problema. Per risolverlo bisogna entrare in una comunità energetica, che già da domani può far risparmiare dal 20% al 30% installando un impianto di accumulo per immagazzinare l’energia prodotta”. Piccinini ha ricordato che Regione Lombardia ha previsto anche un contributo da erogare alle amministrazioni comunali virtuose. “Consigliamo di fare questo lavoro con persone competenti e capaci: per questo motivo è importante affidarsi a interlocutori seri e di fiducia”.

 

Quindi Cristiano Arrigoni, direttore di Bergamo Sviluppo ha presentato il bando camerale per le comunità energetiche con l’obiettivo di superare il problema della poca conoscenza sul tema e favorire la transizione delle Pmi verso un concetto di sviluppo sostenibile. Si tratta di due misure: una per le comunità energetiche formate da 3 a massimo 20 imprese, volta alla realizzazione di studi di fattibilità; l’altra per efficientamenti nei processi di produzione per progetti presentati da singole imprese. Il bando, aperto a luglio, si chiude il 15 novembre e prevede una dotazione finanziaria di 90mila euro da utilizzare per le due misure, con un finanziamento fino al 70% per le comunità energetiche e al 60% per la seconda misura.

 

Infine Daniele Riva, presidente di CEnPI, il consorzio energia di Confartigianato, e presidente di Confartigianato Lecco, ha parlato del ruolo di CEnPI, soprattutto in questo particolare momento in cui tutti soffrono il “caro energia”.

CEnPI, Confartigianato Energia per le Imprese, istituito nel 2003 dalle associazioni Lombarde e Piemontesi, è il principale consorzio d’acquisto delle forniture d’energia e gas legato al mondo di Confartigianato. Conta più di 60 territoriali aderenti in tutta Italia e ad oggi fornisce circa 50.000 contratti, di cui 20mila imprese e 30mila privati. CEnPI opera come gruppo di acquisto, scegliendo i fornitori più qualificati e cercando di ottenere un prezzo migliore. Inoltre, cerca di risolvere tutte le questioni, “taylor made”, a tu per tu con gli imprenditori e le loro famiglie. “Il nostro valore aggiunto è la voglia di tutelare e proteggere il nostro cliente più che fare business – ha detto Riva -. Le nostre qualità sono: competenza, affidabilità, certezza, competitività. Per questo il consorzio energetico di Confartigianato continua a raccogliere la fiducia e il riconoscimento delle aziende, nonostante il clima generale di crisi energetica. Anche la parola “comunità” fa parte dei valori di CEnPI e di Confartigianato. Le comunità energetiche rappresentano un’opportunità per i nostri installatori per i quali potrebbe aprirsi una grande occasione di business. Il primo lavoro da fare è capire sul proprio territorio quanta potenzialità c’è in termini di costituende comunità energetiche; dopodiché è importante rapportarsi con le pubbliche amministrazioni locali. Su questi aspetti tutti noi dobbiamo impegnarci per far conoscere la questione e arrivare pronti con le risposte a tutte le domande dei nostri associati”.

 

A chiudere l’incontro l’intervento di Don Cristiano Re, direttore della Pastorale del Lavoro di Bergamo e della Lombardia, per sottolineare come “Il valore aggiunto che va riconosciuto alla Comunità energetica è quello di rappresentare una buona prassi di costruzione del bene comune che ci porta verso un interesse collettivo al di là del proprio interesse personale. Ed è una cosa bellissima perché dimostra come l’interesse personale funzioni solo nel momento in cui si riesce a costruire qualcosa che vada verso l’effettivo interesse di tutti”.

 

 

Categorie delle News

PROSSIMI EVENTI

novembre

22nov17:3019:00Innovazione nel legno: cobot per l’arredo | Venerdì 22 novembre ore 17.30 | Fiera di Bergamo, via LungaUso dei cobot per il miglioramento dei processi produttivi, della salute dei lavoratori e per il risparmio energetico

25nov19:3021:306° incontro "BraveArt Academy"- Nuove imprese: Tutto quello che devi sapere per aprire, gestire e finanziare la tua impresa | Lunedì 25 novembre ore 19.30

dicembre

09dic18:3020:00Presentazione libro Ciclovia della Cultura Bergamo Brescia | Lunedì 9 dicembre ore 18.30Itinerari tra saperi e sapori di Andrea Barretta e Paolo Venturini

gennaio

Nessun evento

CONFARTIGIANATO IMPRESE BERGAMO p.iva 02351170168 - c.f. 80021250164 | Copyright ©
X