Impianti a biomassa: canna fumaria, la guida completa

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La canna fumaria, in generale ma ancora di più per gli impianti a biomassa, rappresenta un componente fondamentale dell’impianto termico, la cui corretta progettazione, installazione e manutenzione non può in alcun modo essere trascurata e demandata a abusivi, improvvisati e praticoni.

La canna fumaria può essere installata esclusivamente da un Responsabile Tecnico Abilitato ai sensi del DM 37/08 alla lettera C.

Dalla corretta installazione, dipendono il rendimento del generatore collegato (come stufe, camini, cucine economiche, termocucine), la qualità delle emissioni in atmosfera e, soprattutto, la sicurezza delle abitazioni e delle persone che vi risiedono, inclusi i vicini.

Prima dell’installazione del generatore, l’installatore deve controllare che la canna fumaria sia adatta per il generatore da installare e per questo deve poter disporre della necessaria Dichiarazione di Conformità della canna fumaria.

Ogni generatore alimentato a biomassa deve essere obbligatoriamente collegato a un sistema di evacuazione fumi conforme alle normative vigenti, capace di garantire una dispersione efficace e sicura dei prodotti della combustione. Tale evacuazione deve avvenire esclusivamente attraverso uno sbocco a tetto, in modo da favorire il naturale tiraggio e ridurre al minimo il rischio di ristagni o riflussi di fumo.

 

SBOCCO IN FACCIATA

È assolutamente vietato lo scarico diretto dei fumi su facciate, pareti perimetrali, cortili interni o spazi chiusi, anche se parzialmente aperti. Queste soluzioni non solo compromettono la salubrità dell’ambiente circostante, ma costituiscono un grave pericolo per la salute pubblica e possono generare problematiche legali e sanzioni. L’installazione di uno sbocco in facciata per un generatore a biomassa in presenza di un cappotto termico comporta diversi rischi, soprattutto legati alla sicurezza antincendio e all’integrità del sistema di isolamento.  I pannelli del cappotto termico, se non adeguatamente certificati, possono essere vulnerabili al calore e alle scintille provenienti dallo sbocco del generatore.  In caso di incendio, il rivestimento esterno può facilitare la diffusione del fuoco lungo la facciata, come dimostrato da recenti eventi drammatici. Inoltre, la presenza di uno sbocco in facciata di fatto compromette l’isolamento, creando ponti termici o punti di infiltrazione, riducendo l’efficacia del cappotto e favorendo la formazione di muffe e condensa.

Una canna fumaria ben progettata e installata secondo le regole dell’arte contribuisce in modo determinante al buon funzionamento dell’impianto, alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e alla tutela della sicurezza domestica. È quindi essenziale affidarsi a tecnici qualificati e rispettare scrupolosamente le disposizioni normative in materia.

 

 

INSTALLAZIONE

Nella fase di installazione di una canna fumaria dedicata alla biomassa, ci sono diversi elementi importanti da considerare per garantire un’installazione sicura ed efficiente:

 

  • Materiali: utilizzare materiali adatti come l’acciaio inox 316L per la durabilità e la resistenza alla corrosione, secondo le norme vigenti non è consentito l’utilizzo di tubazioni metalliche flessibili estensibili.

 

  • Diametro: determinare il diametro corretto della canna fumaria in base alla potenza termica dell’apparecchio, alla lunghezza totale della canna fumaria e al numero di curve presenti nel percorso. Sbagliare il diametro della canna fumaria può avere conseguenze molto serie, sia dal punto di vista della sicurezza che dell’efficienza dell’impianto.
    • Conseguenze di un diametro troppo piccolo:
      • Rischio di riflusso dei fumi: i gas combusti non riescono a salire correttamente e possono tornare nell’ambiente interno.
      • Formazione di condensa: la combustione incompleta genera vapori acidi che possono corrodono la canna fumaria o alcuni suoi elementi.
      • Tiraggio insufficiente: il camino non “aspira” bene, causando accensioni difficili e spegnimenti improvvisi.
    • Conseguenze di un diametro troppo grande:
      • Tiraggio eccessivo: i fumi vengono evacuati troppo rapidamente, riducendo l’efficienza dell’apparecchio.
      • Raffreddamento dei fumi: se i fumi si raffreddano troppo, si può formare condensa e depositi.
      • Instabilità della combustione: la fiamma può diventare irregolare, con spreco di combustibile.
      • Accumulo di fuliggine: aumenta il rischio di incendio nella canna fumaria.

 

  • Posizione del generatore a biomassa: assicurarsi che la posizione della stufa e del percorso della canna fumaria non sia ostacolata da pilastri, tubi o altre strutture. Il percorso deve essere il più lineare possibile, evitando lunghi tratti orizzontali.
    • Distanze di sicurezza: rispetta le distanze minime da materiali infiammabili, come mobili o tende, secondo le normative vigenti (UNI 10683/2022).
    • Ventilazione e aerazione: obbligatorie per garantire la sicurezza e il corretto funzionamento.
    • Coibentazione: utilizzare canne fumarie coibentate per migliorare l’isolamento termico e ridurre il rischio di condensa.
    • Manutenzione: pianificare una manutenzione periodica per assicurare che la canna fumaria rimanga libera da fuliggine e condensa.

 

  • Normative: rispettare tutte le normative vigenti a partire dalle necessarie abilitazioni previsti per l’installatore.

 

 

CERTIFICAZIONE

Al termine dell’installazione della canna fumaria e del generatore il Responsabile Tecnico, deve rilasciare la necessaria Dichiarazione di Conformità con il relativo libretto di impianto e procedere con targatura e registrazione nel CURIT.

 

La validità della Dichiarazione di Conformità è subordinata all’inclusione degli allegati obbligatori:

  • Progetto dell’impianto: Realizzato da un professionista iscritto ad un Albo o Collegio Professionale. Il progetto dell’impianto è obbligatorio per la progettazione di alcuni impianti, ad esempio come quelli con un generatore di potenza superiore a 35 kW;
  • Schema dell’impianto realizzato, rappresenta il principio funzionale e la struttura dell’impianto. Deve essere incluso per impianti nuovi, trasformazioni o ampliamenti, sostituisce il progetto nei casi previsti dalle norme vigenti ed è a carico del Responsabile Tecnico.
  • Relazione tipologica dei materiali utilizzati, elenca le tipologie dei materiali impiegati nell’impianto. È sempre richiesta.
  • Riferimenti a eventuali dichiarazioni di conformità precedenti Necessario se l’impianto è stato oggetto di modifiche (manutenzione straordinaria) o ampliamenti.
  • Copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali rilasciata dalla competente CCIIA che attestano i requisiti in possesso del Responsabile Tecnico previsto dal DM 37/08
  • Attestazione di conformità per materiali o sistemi non normalizzati Richiesta quando si utilizzano componenti non conformi alle norme tecniche standard.

 

Questi documenti devono essere allegati, obbligatoriamente, alla Dichiarazione di Conformità.

 

 

FER (Fonti Energetiche Rinnovabili)

Per impianti a biomassa si ricorda che il Responsabile Tecnico che installa la canna fumaria e il generatore deve essere in possesso anche dell’aggiornamento dei requisiti professionali FER (Fonti Energetiche Rinnovabili) in validità di corso ai sensi della legge 3 marzo 2011 n.28, senza questa necessaria qualifica decade tutta la documentazione prodotta.

 

 

TIRAGGIO

La canna fumaria deve garantire il corretto tiraggio per permettere un’efficace espulsione dei fumi, il necessario rendimento per evitare il rischio di rigurgiti di fumo o di monossido di carbonio nell’ambiente con il pericolosissimo rischio di intossicazione;

Le canne fumarie per la biomassa non possono mai lavorare con pressione positiva, perché in caso di fuoco di fuliggine le fiamme verrebbero spinte all’esterno con i relativi pericoli

Avere sezione interna di forma circolare; le sezioni quadrate o rettangolari devono avere angoli arrotondati con raggio non minore di 20 mm • Essere adibiti ad uso esclusivo dell’evacuazione dei fumi; • Avere andamento prevalentemente verticale ed essere privi di qualsiasi strozzatura per tutta la loro lunghezza; • avere non più di due cambiamenti di direzione con un angolo

 

 

MANUTENZIONE

La periodica manutenzione di una canna fumaria collegata ad un generatore a biomassa è necessaria per garantire la funzionalità del generatore collegato e la sicurezza dell’abitazione, in Regione Lombardia (ma vale anche per altre regioni) la manutenzione della canna fumaria oltre che obbligatoria ha una cadenza ben definita.

 

 

DGR 5360/2021 – NUOVE DISPOSIZIONI PER L’INSTALLAZIONE, L’ESERCIZIO, LA MANUTENZIONE, IL CONTROLLO E L’ISPEZIONE DEGLI IMPIANTI TERMICI ALIMENTATI DA BIOMASSA LEGNOSA – AGGIORNAMENTO DELLA DGR 3965 DEL 31 LUGLIO 2015

Prevede che venga effettuata la pulizia delle canne fumarie collegate ad apparecchi alimentati a biomassa legnosa. L’intervento, qualora non eseguito dall’operatore che effettua la manutenzione dell’impianto, può essere eseguito anche da imprese iscritte presso la CCIAA con codice ATECO 81.22.02 – “Altre attività di pulizia specializzata di edifici e di impianti e macchinari industriali”, trattandosi di semplice pulizia, ovvero manutenzione ordinaria. La pulizia della canna fumaria è un intervento necessario per ridurre le emissioni nocive ed i rischi di incendi, dovuti all’accumularsi della fuliggine sulle pareti della canna fumaria stessa.

Tale operazione deve essere effettuata almeno una volta all’anno oppure ogni 4 tonnellate di biomassa bruciata e prima di ogni intervento per il controllo dell’efficienza energetica ed eventuale manutenzione dell’impianto.

È previsto uno specifico rapporto di avvenuta manutenzione ordinaria (rapporto di pulizia camini collegati a gruppi termici a biomassa combustibile tipo 1c), che il manutentore dovrà compilare e rilasciarne copia al responsabile di impianto da custodire insieme al libretto.

Il manutentore dovrà anche trasmettere copia all’Autorità competente attraverso la registrazione a Catasto CURIT, questo obbligo è previsto a partire dal 1° agosto 2022.

Caratteristiche per capire la qualità di una canna fumaria da riportare nella documentazione prevista per la certificazione di avvenuta installazione (Dichiarazione di Conformità) e nella successiva documentazione per la necessaria manutenzione ( Libretto Impianto,  Rapporto di pulizia Tipo 1 C)

 

 

MARCHIATURA CE CANNA FUMARIA

Per essere immesse sul mercato in Italia e  di conseguenza installate le canne fumarie e gli elementi ad esse collegate devono essere obbligatoriamente in possesso del certificate CE.

Certificazione che garantisce i requisiti richiesti dalle normative vigenti, cioè che il prodotto è stato testato in laboratorio da un ente di qualità riconosciuto, che certificherà la designazione dell’utilizzo della canna fumari in questione:

 

Esempi di designazione:

 

  • T600N1-DV2L50050G80
  • T200P1-WV2L50050O50

 

 

La lettera T, presente nella designazione, indica la temperatura massima d’esercizio in continuo a cui può essere sottoposta la canna fumaria. Le designazioni più comuni nel mercato sono T120, T200, T400, T600.

In presenza della lettera G, è garantito che la canna fumaria resiste al fuoco di fuliggine mentre contrariamente, la lettera O non ne dichiara la resistenza. I due numeri che seguono le lettere G e O sono le distanze minime in millimetri da mantenere dal materiale combustibile.

Esempio: T600 (funzionamento in continuo a 600° C); G80 (resistenza al fuoco di fuliggine, distanza minima dal materiale combustibile 80 mm)

 

 

La lettera W indica che la canna fumaria è resistente alla condensa. Questa resistenza è consentita dalla resistenza alla pressione P1, che garantisce la tenuta della canna fumaria.

D’altra parte, se è presente la lettera D, significa che la canna fumaria non è resistente alla condensa. Questo è un dettaglio cruciale da considerare durante l’installazione e la scelta dei materiali per assicurare la conformità e la sicurezza dell’impianto.

Il funzionamento a umido di una canna fumaria si verifica quando la temperatura della superficie interna del canale di scarico è inferiore al punto di rugiada dei fumi, ma superiore al loro punto di congelamento. In altre parole, durante il funzionamento, si forma condensa all’interno della canna fumaria. Questo può portare alla formazione di acqua all’interno del condotto, che deve essere gestita correttamente per evitare problemi di corrosione e ridurre l’efficienza del sistema.

 

La resistenza alla corrosione si suddivide in quattro livelli:

1.        Lettera Vm indica l’assenza dell’avvenuto test di corrosione;

2.       Lettera V1 indica la resistenza alla corrosione in presenza combustibili gassosi con contenuto di zolfo ≤ 50 mg/m3;

3.       Lettera V2 indica la resistenza alla corrosione in presenza di combustibili gassosi con contenuto di zolfo > 50 mg/m3, gasolio con zolfo ≤ 0.2%, cherosene con zolfo > 50 mg/m3 , legna per caminetti aperti;

4.      Lettera V3 indica la resistenza alla corrosione in presenza di combustibili gassosi con contenuto di zolfo > 50 mg/m, gasolio con zolfo > 0.2%, cherosene con zolfo > 50 mg/m3, legna per caminetti aperti, legna per stufa o caminetti chiusi, carbone, torba.

 

La resistenza alla condensa e alla corrosione sono elementi imprescindibili nelle canne fumarie con funzionamento a umido.

 

 

La resistenza alla pressione viene indicata con la lettera P (200 Pa) o H (5000 Pa), tuttavia nelle normative viene indicata solamente la tenuta minima consentita ossia 200 Pa.
Le canne fumarie che richiedono la tenuta P sono solitamente quelle utilizzate per lo scarico dei fumi di combustibili gassosi e liquidi dove si è in presenza anche della lettera W (resistenza alla condensa).  Infatti, negli apparecchi a combustibile solido (caminetti, stufe, ecc.) è richiesta solamente la lettera N (40 Pa) dove è associata solitamente alla lettera D.
I numeri 1 e 2 collegati alla lettera di tenuta, indicano la perdita di pressione consentita. 1 è il più restrittivo, che permette una minore perdita.

 

 

Per quanto riguarda le canne fumarie in acciaio inox (le più utilizzate) la designazione L50 indica che la materia prima è acciaio inox 316L, i successivi due numeri ne indicano lo spessore 050=0,5 mm; 080=0,8 mm; è logico affermare che un acciaio più spesso garantisce una maggiore durata alla canna fumaria.

 

 

Per ulteriori approfondimenti:

Sportello Impiantisti di Confartigianato Imprese Bergamo

tel. 035274.355-296 | cell. 348.5885140 | e-mail marco.trussardi@artigianibg.com

 

 

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