Caro-bollette, dall’ENEA i 20 consigli per risparmiare

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I costi delle bollette continuano ad impennare e Confartigianato sta compiendo numerosi interventi politici e attivando campagne per evitare i continui rialzi, per ottenere incentivi per le imprese e la conferma del credito d’imposta e perché si arrivi finalmente a calmierare i prezzi dell’energia in Europa.

 

Dato però che il maggior risparmio si ottiene non solo pagando meno, ma anche cercando di consumare di meno, troviamo utile rammentarvi i consigli forniti da ENEA – l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – che possono aiutare a ridurre gli sprechi energetici.

 

Ricordiamo infatti che bastano pochi piccoli accorgimenti casalinghi per evitare sprechi e risparmiare energia, come spegnere le luci quando siamo in un’altra stanza e a maggior ragione quando usciamo di casa, non tenere aperte porte e finestre se c’è il riscaldamento acceso, spegnere il pc se non lo usiamo, utilizzare lampadine led, spegnere le apparecchiature in stand by, utilizzare elettrodomestici in classe energetica superiore, non eccedere con la temperatura nell’abitazione.

 

Ecco nel dettaglio i 20 punti che ENEA ha inserito in una guida che contiene suggerimenti su buone pratiche da applicare ed errori da evitare, a cura del Dipartimento Efficienza energetica dell’Agenzia.

 

 

 

I 20 consigli per risparmiare

1. Utilizzare lampadine a risparmio energetico

La tecnologia LED permette un grande risparmio energetico perché, a parità di potenza assorbita, produce una luce 5 volte superiore rispetto alle lampadine a incandescenza e alogene. Inoltre la vita di esercizio di una LED a luce bianca è di circa 15.000 ore mentre quella delle lampadine fluorescenti è di 7.500 ore e delle alogene 750 ore: il risparmio quindi è anche nella durata.

È utile sapere che: utilizzando lampadine LED si può ottenere un risparmio energetico fino all’85%.

 

2. Migliorare la coibentazione dell’abitazione

Migliorare il livello di coibentazione riduce significativamente il fabbisogno energetico: un isolamento termico a cappotto dell’involucro e in particolare la coibentazione della copertura riducono le dispersioni tra il 40 e il 50%. Il minor fabbisogno di energia termica una volta realizzati gli interventi consente inoltre di installare una caldaia meno potente e quindi meno dispendiosa.

L’isolamento a cappotto può essere realizzato sia all’esterno sia all’interno. La seconda opzione è tendenzialmente meno invasiva ma prevede la perdita di superficie interna e non in tutti i casi è possibile.

 

3. Isolare tetto e soffitto

Un tetto ben isolato fa la differenza sulla bolletta energetica, riuscendo a contenere le dispersioni di calore verso l’alto. È anche bene partire dai soffitti delle stanze, isolandoli bene con una giusta controsoffittatura, che può far risparmiare fino al 20% di energia.

 

4. Utilizzare serramenti a doppi vetri

Molto importante è la sostituzione dei vecchi serramenti, che spesso sono portatori di spifferi e ponti termici. I serramenti che dovranno essere realizzati in materiali altamente coibentanti come ad esempio PVC e legno; a taglio termico; con vetri doppi o tripli e camera d’aria con argon; con una particolare attenzione all’insonorizzazione e al comfort acustico interno dell’abitazione.

In caso di installazione di tapparelle, è bene verificare che i cassonetti siano ben coibentati per evitare infiltrazioni d’aria che possono alterare il comfort della casa.

 

5. Ridurre l’utilizzo di acqua calda

Fare il bagno rispetto a fare una doccia implica un consumo di acqua di quattro volte superiore! Il consumo medio di acqua per fare il bagno è infatti di 120 -160 litri, mentre per fare una doccia di 5 minuti è stimato un consumo di 75-90 litri e per una di 3 minuti 35-50 litri. Per ridurre ulteriormente i consumi è importante chiudere l’acqua quando ci si insapona o si fanno trattamenti (balsamo, maschere). Un ulteriore risparmio si può ottenere installando frangi-getto o riduttori di flusso su rubinetti e doccette.

 

6. Preferire apparecchi elettronici di classe energetica superiore

I consumi elettrici delle abitazioni sono riconducibili per il 58% agli elettrodomestici ed è grazie alla sostituzione di questi ultimi che si può ottenere una sensibile riduzione dei consumi energetici.

Per esempio, sostituendo una lavatrice di 20 anni fa con una odierna in classe A si potrebbe ottenere un risparmio di energia elettrica del 35% mentre con la sostituzione di un frigorifero si potrebbe arrivare fino al 40%.

È utile sapere che: la differenza di spesa fra avere in casa frigorifero + lavatrice + asciugatrice + lavastoviglie + forno + pompa di calore di classe energetica elevata e la classe energetica più bassa arriva fino al 40%.

 

7. Utilizzare ciabatte multipresa

Mediamente la televisione o qualsiasi apparecchiatura elettronica in stand-by, cioè con la luce rossa accesa, assorbe una potenza da 1 a 4 Watt (dipende da marca e modello).

Se moltiplichiamo questo dato per 24 ore, risulta che sono stati consumati tra i 24 e i 96 Wh. Questo dato diventa impressionante se moltiplicato per l’intero anno, vale a dire cumulando un consumo inutile stimato tra gli 8.760 Wh e i 35.040 Wh e, se presenti in casa non solo il televisore in stand-by ma anche un lettore dvd, un decoder, uno stereo oppure un computer, la situazione risulta essere ancora peggiore. La soluzione potrebbe essere riunire tutte le spine degli apparecchi elettronici in una ciabatta multi-presa con interruttore, in modo da poter spegnere tutti gli apparecchi con un unico gesto.

È utile sapere che: quelle che sembrano innocue lucine possono pesare fino al 10% sulla bolletta se lasciate accese tutto il tempo

 

8. Non lasciare la luce accesa inutilmente

Durante la sera è bene tenere accesa in casa solo la luce della stanza che si sta occupando e, man mano che ci si sposta all’interno dell’abitazione, è sempre buona abitudine spegnere la luce e tutti gli apparecchi elettronici che si stavano utilizzando. Durante il giorno invece è importante sfruttare al massimo la luce del sole, cercando di tenere il più possibile le luci spente. Attualmente si stanno sviluppando e cominciano a essere presenti sul mercato dei sistemi di controllo da remoto, che permettono di spegnere e accendere le luci con il proprio smartphone. Esistono inoltre da tempo sistemi di domotica più sofisticati per la gestione non solo di luci ma anche, ad esempio, di tapparelle e tende.

 

9. Realizzare impianti di generazione di energia rinnovabile

La realizzazione di un impianto che sfrutta le energie rinnovabili è molto utile nella produzione di energia elettrica o termica fino ad arrivare a permettere alle abitazioni di essere completamente indipendenti dalle forniture esterne.

Uno dei sistemi più diffusi è l’impianto solare fotovoltaico, costituito da una serie di pannelli che sfruttano l’incidenza della radiazione solare per produrre energia elettrica.

Il sistema dell’impianto solare termico prevede lo sfruttamento dell’energia solare con pannelli che trasferiscono il calore assorbito all’acqua, che può essere utilizzata per il riscaldamento o per l’acqua calda sanitaria.

Un’altra tipologia è il mini eolico, che prevede l’installazione di una mini pala eolica verticale sul tetto per la produzione di corrente elettrica.

Un ultimo esempio è il sistema geotermico, che sfrutta il calore rilasciato dal terreno o dall’acqua di falda per riscaldare l’acqua all’interno della pompa di calore; questa a sua volta potrà essere utilizzata per l’acqua calda sanitaria o il riscaldamento.

 

10. Effettuare la manutenzione degli impianti

È la regola numero uno in termini di sicurezza, risparmio e attenzione all’ambiente. Infatti, un impianto consuma e inquina meno quando è regolato correttamente, con filtri puliti e senza incrostazioni di calcare.

 

11. Controllare la temperatura degli ambienti

Avere in casa temperature estive nella stagione più fredda è uno spreco, inoltre l’aria calda e secca nuoce alla salute. La normativa prevede una temperatura fino a 22°C, ma 19°C sono più che sufficienti a garantire il comfort necessario. Ogni grado in più comporta consumi di energia significativi, con conseguente aggravio in bolletta.

 

12. Fare attenzione alle ore di accensione dei riscaldamenti

È inutile tenere acceso l’impianto termico di giorno e di notte. In un’abitazione efficiente, il calore che le strutture accumulano quando l’impianto è in funzione garantisce un sufficiente grado di confort anche nel periodo di spegnimento. Il tempo massimo di accensione giornaliero varia per legge a seconda delle 6 zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia: da un massimo di 14 ore giornaliere per gli impianti in zona E (nord e zone montane) alle 8 ore della zona B (fasce costiere del Sud Italia).

 

13. Schermare le finestre durante la notte

Chiudendo persiane e tapparelle o mettendo tende pesanti si riducono le dispersioni di calore verso l’esterno.

 

14. Evitate ostacoli davanti e sopra i termosifoni e non lasciare le finestre aperte a lungo

Collocare tende, mobili o schermi davanti ai termosifoni o usarli come stendibiancheria è fonte di sprechi in quanto ostacola la diffusione del calore. È invece opportuno, inserire un pannello riflettente tra parete e termosifone, specie nei casi in cui il calorifero è incassato nella parete riducendone spessore e grado di isolamento. Anche un semplice foglio di carta stagnola contribuisce a ridurre le dispersioni verso l’esterno. Inoltre, per rinnovare l’aria di una stanza è sufficiente tenere le finestre aperte pochi minuti, mentre lasciarle troppo a lungo comporta solo inutili dispersioni di calore.

 

15. Fare il check-up dell’immobile

La valutazione di un tecnico sul grado di efficienza di un immobile, effettuata tramite la diagnosi energetica o l’attestato di prestazione energetica (APE) consente di determinare gli interventi più convenienti per contenere consumi e costi. Il compenso per il tecnico è generalmente abbordabile e gli interventi sono ancora più convenienti grazie alle detrazioni fiscali https://detrazionifiscali.enea.it/ e agli incentivi a fondo perduto del “Conto termico”.

 

16. Dotare il proprio impianto di una centralina di regolazione della temperatura

È indispensabile dotare il proprio impianto di una centralina di regolazione automatica della temperatura che evita inutili picchi o sbalzi di potenza. La possibilità di programmazione oraria, giornaliera e settimanale garantisce un ulteriore risparmio energetico. Anche la domotica aiuta a risparmiare: cronotermostati, sensori di presenza e regolatori elettronici permettono di regolare anche a distanza, tramite telefono cellulare, la temperatura delle singole stanze e il tempo di accensione degli impianti di riscaldamento.

 

17. Utilizzare valvole termostatiche

Queste apparecchiature servono a regolare il flusso dell’acqua calda nei termosifoni e consentono di non superare, negli ambienti dove sono installate, la temperatura media dell’intero appartamento, specie nelle stanze esposte a Sud.

 

18. Utilizzare un sistema di contabilizzazione del calore

Consente di gestire in autonomia il riscaldamento del proprio appartamento e permette al singolo utente di risparmiare e di pagare solo in base al consumo effettivo. Per usufruirne è necessario installare dispositivi di misura del calore sui radiatori o nei tubi di collegamento dell’appartamento all’impianto di riscaldamento centralizzato e valvole termostatiche nei singoli radiatori. La legge ne ha reso obbligatoria l’installazione nei condomini e negli edifici polifunzionali riscaldati da impianto centralizzato.

 

19. Sostituire la caldaia esistente con una caldaia a condensazione

Le caldaie a condensazione si distinguono dalle caldaie tradizionali perché raggiungono un’efficienza più alta e garantiscono un risparmio energetico oltre che economico, in quanto i costi di riscaldamento si riducono.

In una caldaia tradizionale a gas l’acqua viene scaldata tramite il calore della combustione: i gas di scarico risultanti passano normalmente nella canna fumaria e vengono espulsi verso l’esterno. Il risultato è che l’energia contenuta nei fumi del gas di scarico viene persa.

Una caldaia a condensazione invece sfrutta il calore contenuto in questi gas di scarico, che consistono in gran parte in vapore acqueo: si ha infatti la condensazione del vapore acqueo presente nei fumi di scarico. In questo modo si ha il recupero del calore latente di condensazione e di conseguenza maggiore efficienza energetica rispetto ad una caldaia tradizionale.

Per poter ottenere energia, il vapore acqueo presente nei fumi deve tuttavia condensare: ciò può essere possibile ad una temperatura inferiore a circa 54° C. Un’ottima soluzione è abbinare una caldaia a condensazione ad impianti di riscaldamento a bassa temperatura (es. pannelli radianti a pavimento: temperatura massima di mandata pari a 35°C), che hanno temperature di funzionamento ottimali per sfruttare al massimo il principio della condensazione del vapore acqueo presente nei fumi.

 

20. Sbrinare regolarmente frigoriferi e congelatori

Un frigorifero sbrinato ha un’efficienza energetica maggiore. Ma se il frigorifero è vicino al forno o in una stanza calda consuma fino a un 10% in più. Il suggerimento è dunque quello di posizionare adeguatamente i frigoriferi e i congelatori.

 

Fonte Dati: Enea

 

Per saperne di più: https://www.enea.it/it/Stampa/comunicati/energia-da-enea-un-doppio-decalogo-contro-il-caro-bollette

 

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