Confartigianato Bergamo insieme a Coldiretti ha donato al Vescovo la statuina del Presepe 2025 che rappresenta il lavoro nei settori dell’agricoltura e delle costruzioni
È proseguita anche quest’anno, per la sesta edizione, l’iniziativa nata dalla collaborazione tra Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti, con il patrocinio della Fondazione Fratelli tutti e di Avvenire, che vede la realizzazione e la donazione ai Vescovi delle Diocesi italiane di una statuina simbolica del Presepe, con l’obiettivo di raccontare – attraverso l’arte e la tradizione – i valori del lavoro e dell’impresa di territorio.
Una scelta che vuole riproporre il Presepe come tradizione che trasmette speranza e serenità anche nei momenti più difficili, simbolo di rinascita, di vicinanza alle persone e ai territori e di solidarietà, aggiungendo ogni anno nuove figure che testimonino il valore del lavoro quotidiano.
Dopo le figure dedicate, negli anni scorsi, alla solidarietà durante il Covid (2020), all’innovazione digitale (2021), alla sostenibilità ambientale (2022), alla formazione e all’apprendistato (2023) e alla qualità del cibo Made in Italy (2024), la statuina del Presepe 2025 rappresenta il lavoro nei settori dell’agricoltura e delle costruzioni, due mestieri attuali e profondamente legati alla vita delle comunità, mettendo in luce i temi dell’integrazione, dell’inclusione, della collaborazione e della cultura della sicurezza sul lavoro.
La statuina – realizzata anche quest’anno dal maestro artigiano salentino Claudio Riso, eccellenza italiana nella cartapesta – è stata consegnata lo scorso 3 dicembre al presidente della CEI, cardinale Matteo Zuppi, e verrà distribuita su tutto il territorio nazionale, donata ai Vescovi delle Diocesi italiane.
Il 19 dicembre il nuovo personaggio del Presepe è stato donato anche al Vescovo di Bergamo, S.E.Mons. Francesco Beschi, dai rappresentanti di Confartigianato Imprese Bergamo e Coldiretti Bergamo, nella sede vescovile di Città Alta.
A ricevere il gradito omaggio per conto del Vescovo, trattenuto da un impegno istituzionale, è stato Mons. Giulio Dellavite, segretario generale della Curia Vescovile, insieme a Don Cristiano Re, Delegato vescovile per la Vita sociale e la Mondialità.
All’incontro erano presenti il Presidente di Confartigianato Imprese Bergamo Lorenzo Pinetti con il Direttore Stefano Maroni e il Presidente di Coldiretti Bergamo Gabriele Borella con il Direttore Erminia Comencini.
«Siamo onorati di poter rinnovare questa tradizione – ha dichiarato il Presidente di Confartigianato Imprese Bergamo, Lorenzo Pinetti. Ogni anno la statuina del Presepe porta con sé un messaggio attuale, capace di parlare al cuore delle nostre comunità. Quella del 2025 racconta due mondi fondamentali per l’Italia – l’agricoltura e le costruzioni – e lo fa attraverso una rappresentazione che vuole rendere protagoniste le persone, i loro gesti, la loro dignità.
Questa statuina simboleggia la capacità degli imprenditori artigiani e degli agricoltori, con storie e competenze diverse, di creare comunità intorno al lavoro, esprimendo attraverso gesti semplici un messaggio di unione e rispetto, di integrazione e collaborazione quotidiana, che porta a superare le differenze e costruire insieme benessere e sicurezza.
Con questa statuina, vogliamo rendere omaggio a tutte le donne e gli uomini che, con dedizione e coraggio, costruiscono un Paese capace di unire tradizione e innovazione, responsabilità e dignità della persona, valori e futuro.»
Il Presidente di Coldiretti Bergamo, Gabriele Borella, ha sottolineato: «Siamo sempre più attenti a garantire la qualità del lavoro agricolo, un fattore strategico per la tutela dei diritti delle persone e per il rafforzamento della filiera agroalimentare italiana, basata su legalità, sicurezza e responsabilità sociale. In questo contesto, la figura dell’agricoltrice diventa il simbolo di un settore in continua evoluzione, capace di coniugare tradizione e innovazione e di valorizzare il ruolo delle donne come protagoniste dello sviluppo rurale. La consegna della statuina assume così un forte valore simbolico, rinnovando l’impegno verso una comunità agricola coesa, inclusiva e attenta alla sicurezza sul lavoro. Un impegno che si traduce anche in una crescente attenzione al welfare agricolo e all’inclusione sociale, attraverso iniziative che spaziano dalle fattorie didattiche ai servizi per l’infanzia, fino ai progetti di accoglienza e sostegno alle persone in situazione di fragilità, contribuendo alla competitività e al valore del Made in Italy agroalimentare».
Proprio in tema di lavoro e inclusione, l’incontro è stato occasione per approfondire i temi delle difficoltà degli immigrati e dell’esigenza di progetti per favorirne l’inserimento lavorativo e risolverne le difficoltà abitative, per salvaguardare la loro dignità di persone. Allo scopo è emersa la necessità di percorsi più rapidi tra istituzioni, imprese e terzo settore, per trasformare i bisogni sociali in opportunità concrete, tracciando così un modello territoriale più efficace e solidale.