ETICHETTA SALUMI: DAL 31 GENNAIO OBBLIGO DI INDICAZIONE DELLA PROVENIENZA DELLA MATERIA PRIMA

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Come per il latte, il pomodoro, la pasta, il riso anche per i salumi dal 31 gennaio scorso è  entrato in vigore l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza della materia prima. Il Decreto interministeriale sulle “Disposizioni per l’indicazione obbligatoria del luogo di provenienza nell’etichetta delle carni suine trasformate”, pubblicato In Gazzetta Ufficiale lo scorso settembre 2020, e che doveva entrare in vigore alla fine di novembre era poi stato prorogato di due mesi dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Il decreto prevede (art. 4, comma 1) che sulle etichette degli alimenti trasformati a base di carni suine sia indicato il “Paese di nascita”, il “Paese di allevamento” e il “Paese di macellazione” degli animali.

Il Decreto poi prosegue con successive precisazioni. Nel caso in cui la carne provenga da suini nati, allevati e macellati nello stesso paese, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: «Origine: (nome del paese)».

La dicitura «100% italiano» è utilizzabile solo quando ricorrano le condizioni del presente comma e la carne è proveniente da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia.  Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell’Unione europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: «Origine: UE». Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati non membri dell’Unione europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: «Origine: extra UE». Qualora invece l’indicazione  dell’origine si riferisca a più di uno Stato, il riferimento al nome del paese può essere sostituito dai termini «UE», «extra Ue» o «UE o extra  UE», a seconda dei casi.

Il provvedimento resterà valido fino al 31 dicembre 2021.

Questa nuova disposizione permette di conoscere anche per i salumi l’origine della materia prima che, contrariamente a quanto molti consumatori pensano, solo in parte è italiana. Escludendo da questo discorso il prosciutto Crudo di Parma e di San Daniele e altri salumi Dop che devono essere 100% made in Italy, le nuove etichette consentiranno di individuare i salumi ottenuti con materia prima di importazione che sono presenti in numero ragguardevole nei banchi frigorifero dei nostri negozi di alimentari, valorizzando nel contempo anche le produzioni dei nostri artigiani, insaccatori e stagionatori locali, che utilizzano materie prime del nostro territorio..

I prodotti etichettati prima dell’entrata in vigore di questo decreto possono essere commercializzati fino ad esaurimento delle scorte o, comunque, entro  il  termine di conservazione previsto in etichetta.

 

 

Per informazioni:

Ufficio Aree di Mestiere – Alfredo Perico (Tel. 035.274.292; e-mail: alfredo.perico@artigianibg.com).

 

 

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