In occasione di Bergamo-Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, ANAP Bergamo e ANAP Brescia, l’Associazione Nazionale Anziani e Pensionati delle due Confartigianato, hanno dato vita a un “gemellaggio” per scoprire assieme le bellezze storiche, artistiche ed architettoniche delle due città protagoniste di questo evento di rilievo nazionale.
Il primo appuntamento si è tenuto mercoledì 19 aprile quando una folta delegazione di una cinquantina di soci ANAP Brescia, guidata dal suo presidente Remo Caldera, è venuta in visita nella nostra città.
A suo arrivo, il gruppo è stato accolto dal presidente di ANAP Bergamo Cecilio Testa (che ricopre anche l’incarico di vicepresidente regionale e nazionale dell’Associazione), dal direttivo del gruppo con la coordinatrice Valentina Lorenzi, e dal Vicedirettore aggiunto di Confartigianato Imprese Bergamo, Roberto Perhat.
Alle 9.30 le due delegazioni hanno raggiunto in pullman Città Alta, per una visita guidata al borgo e a Colle Aperto.
La visita si è conclusa con un pranzo conviviale a base di specialità tipiche della cucina orobica, al ristorante “Da Franco”.
A settembre, sarà invece ANAP Bergamo (che, con i suoi 5.600 soci, mantiene il “record” di gruppo ANAP più numeroso della Lombardia e tra i primi posti in Italia) ad essere ospite dei “cugini” bresciani, con un’altra giornata all’insegna dell’arte, della cultura e della gastronomia del territorio.
Di seguito, il racconto della giornata scritto dal vicepresidente di ANAP Bergamo Pasquino Taiocchi
Cari Associati ANAP,
dopo il periodo buio della pandemia le nostre due città hanno ripreso a vivere e finalmente, grazie anche alla concessione ad entrambe, insieme, del titolo di Capitale italiana della Cultura, è stato possibile accogliere nella nostra città gli amici e ospiti bresciani.
In una bella giornata limpida e primaverile bergamaschi e bresciani si sono ritrovati insieme e i nostri gruppi si sono confusi tra i tanti che visitavano la Città Alta di Bergamo, quella che i bergamaschi che ci sono nati chiamano “città” a differenza dei “borghi” che scendono verso la pianura.
I nostri gruppi sono stati affidati a due tra le guide più preparate di Bergamo che hanno iniziato a lavorare prima ancora che ce ne accorgessimo e presto hanno catturato l’attenzione di tutti, bresciani e bergamaschi.
Il nostro percorso ha avuto inizio in Colle Aperto e ha subito incontrato la Cittadella voluta dai Visconti, Signori di Milano, che governarono la nostra città nel XIV secolo senza farsi amare dalla popolazione che, anzi, viveva con sofferenza le tante scelte impopolari dei Visconti.
All’uscita dalla Cittadella abbiamo trovato la Piazza Mascheroni, un tempo Piazza Nuova che, come tutte le piazze in epoca medievale, ospitava i mercanti coi loro banchetti. Nello stesso luogo abbiamo scoperto due delle tipiche costruzioni medievali: le torri e le case-torri, alcune delle quali presentano la “porta del morto”.
Proseguendo abbiamo imboccato la “Corsarola”, la strada più frequentata della città, che ricalca l’antico decumano della città romana e che oggi è divisa in due parti: via Colleoni e via Gombito.
Lungo questa strada ci siamo fermati ad ammirare un antico palazzo che fu sede del Servizio Postale Veneto e abbiamo scoperto che il servizio postale è nato proprio a Bergamo, creato da una famiglia di Cornello, un piccolo borgo della Val Brembana: sono i Tasso che daranno nome alle tasse e ai taxi…
A un certo punto lo splendido colpo d’occhio della Piazza Vecchia si è aperto sotto i nostri occhi e ne abbiamo scoperto l’origine, come pure la storia degli edifici circostanti e del Campanone che ancora oggi, ogni sera, suona il coprifuoco.
Abbiamo poi potuto visitare il Museo del Duomo, scoprendo così che anche Bergamo, come Brescia, ha avuto almeno due cattedrali: mentre a Brescia il Duomo Vecchio e quello Nuovo sono uno a fianco dell’altro, a Bergamo le costruzioni si sono succedute una sopra l’altra, fin ad arrivare a quella odierna, settecentesca. Lo spazio del Museo mostra resti delle case romane con i loro mosaici ma anche le strutture di base delle cattedrali paleocristiana e medievale che hanno preceduto l’attuale.
La Basilica di Santa Maria Maggiore è stata davvero una sorpresa sia per l’impianto interno, barocco, che per i tesori che custodisce: il monumento a Donizetti, il magnifico confessionale del Fantoni e quel capolavoro assoluto che è il coro, composto da tarsie di legno create da Capoferri su disegni integralmente preparati da Lorenzo Lotto. Simbologie, episodi della Bibbia, raffigurazioni della natura di una precisione incredibile fanno di quest’opera un vero tesoro. Un’occhiata veloce al complesso di arazzi che decorano le pareti della Basilica (che è ancora oggi di proprietà del Comune di Bergamo) e ci siamo spostati al ristorante per il pranzo: i commenti degli ospiti sulla mattinata sono stati davvero positivi!
Speriamo che tutti gli ospiti conservino un ottimo ricordo di questa visita alla Città Alta di Bergamo e che ci saranno altre occasioni per trovarci insieme.
Pasquino Taiocchi
Per informazioni: Segreteria ANAP Bergamo (tel. 035.274.237; e-mail: anap@artigianibg.com).