Nel settore della gomma vulcanizzata o termoplastica la commissione UNI omonima si è recentemente occupata della ISO 3384-1. Questo documento specifica due procedimenti per la determinazione della diminuzione della forza di reazione esercitata da un provino di gomma vulcanizzata o termoplastica che è stato sottoposto in compressione a deformazione costante e mantenuto in tali condizioni a una temperatura di prova predeterminata. La forza di reazione può essere determinata per mezzo di un sistema di misurazione continua o di un sistema di misurazione discontinua. La norma Uni 3384-1 specifica due metodi di prova: metodo A e metodo B.
Nel metodo A la compressione e tutte le misurazioni della forza di reazione sono effettuate alla temperatura di prova e nel metodo B la compressione e tutte le misurazioni della forza di reazione sono effettuate alla temperatura di laboratorio normalizzata.
Il metodo A e il metodo B non danno gli stessi risultati poiché nel metodo B la diminuzione del volume del materiale dalla temperatura di prova alla temperatura di laboratorio normalizzata è inclusa nel risultato.
Nella norma sono specificate due forme di provino: provini cilindrici e anelli. Il confronto dei risultati è valido solamente quando effettuato su provini di dimensioni e forma simili.
L’utilizzo di provini ad anello è particolarmente adatto per la determinazione del rilassamento della forza in ambienti liquidi.
La norma tratta solo le prove a temperatura ambiente costante o elevata. Non sono specificate prove a temperature minori della temperatura di laboratorio normalizzata. I metodi sono stati utilizzati per prove a bassa temperatura, ma la loro affidabilità in queste condizioni non è provata.
Quando una tensione costante è applicata alla gomma, la forza necessaria per mantenere tale tensione non è costante, ma diminuisce con il tempo; questo comportamento è chiamato “rilassamento della forza”. Viceversa, quando la gomma è sottoposta a una sollecitazione costante, si produce nel tempo un aumento della deformazione; questo comportamento è chiamato “scorrimento”.
Generalmente le prove di compressione sono effettuate in condizioni di sollecitazione continua (cioè il provino rimane sotto tensione durante tutta la prova) e pertanto sono una misurazione della forza di tenuta. Si noti che i termini continuo e discontinuo utilizzati nella norma si riferiscono al fatto che la misurazione della forza è effettuata in modo continuo o a intervalli.
Le prove per utilizzare il rilassamento della forza in trazione come misura dell’invecchiamento sono fornite nella ISO 6914.
I processi responsabili del rilassamento della forza possono essere di natura fisica o chimica e in tutte le condizioni normali entrambi i tipi di processo avverranno simultaneamente. Tuttavia, a temperature normali o basse e/o in tempi brevi, il rilassamento della forza è dominato da processi fisici, mentre a temperature elevate e/o in tempi lunghi predominano i processi chimici.
Se è da valutare la durata di vita di un materiale, essa può essere determinata utilizzando il metodo descritto nella ISO 11346. In aggiunta alla necessità di specificare le temperature e gli intervalli di tempo in una prova di rilassamento della forza, è necessario specificare la sollecitazione iniziale e la precedente storia meccanica del provino poiché queste possono influenzare anche il rilassamento della forza misurato, particolarmente nelle gomme contenenti cariche.
Il fattore più importante per ottenere una buona ripetibilità e riproducibilità quando si eseguono prove di rilassamento della forza consiste nel mantenere la temperatura e la compressione costanti durante tutte le misurazioni.
Le persone che utilizzano questa norma dovrebbero avere familiarità con le normali pratiche di laboratorio. La norma non pretende di affrontare tutti i problemi di sicurezza, se presenti, associati al suo utilizzo. È responsabilità dell’utilizzatore stabilire pratiche di sicurezza e salute appropriate e di determinare l’applicabilità di ogni altra restrizione.
Certe procedure specificate nel documento possono implicare l’utilizzo o la generazione di sostanze, o la generazione di rifiuti, che potrebbero costituire un pericolo ambientale locale. Si dovrebbe fare riferimento alla documentazione appropriata sulla manipolazione e sullo smaltimento sicuri dopo l’utilizzo.
Per informazioni:
Ufficio Aree di Mestiere – Alfredo Perico (Tel. 035.274.292; e-mail: alfredo.perico@artigianibg.com).