Il 15 marzo 2023 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Lgs. n.24/2023, il quale attua la Direttiva (UE) 2019/137 relativa alla protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione e delle leggi nazionali commesse dall’impresa (“Whistleblowing”).
Ambito di applicazione
I destinatari della nuova disciplina sono:
- Le imprese con più di 250 dipendenti: obbligo dal 15/07/2023
- Le imprese tra 249 e 50 dipendenti: obbligo dal 17/12/2023
- Le imprese con meno di 50 dipendenti che applicano un modello organizzativo ai sensi del d.lgs.231/2001: obbligo dal 17/12/2023
- Le imprese con meno di 50 dipendenti che operano in settori sensibili (es. antiterrorismo, mercati finanziari, sicurezza dei trasporti, ecc.): obbligo dal 17/12/2023
Chi può effettuare una segnalazione e quali sono le tutele previste
La normativa prevede che la segnalazione possa essere effettuata non solo dai lavoratori subordinati, ma anche da lavoratori autonomi, liberi professionisti, volontari, tirocinanti, azionisti, candidati, ex dipendenti e soggetti che ricoprono ruoli di amministrazione, direzione, controllo o vigilanza. Inoltre, la normativa tutela i “facilitatori”, che possono essere colleghi, parenti o affetti stabili di chi effettua la segnalazione.
Una delle parti cruciali del Decreto riguarda il divieto di ritorsioni o discriminazioni nei confronti del segnalante (la normativa protegge i segnalanti rendendo nullo il licenziamento come conseguenza della segnalazione).
Il canale di segnalazione interno
Il decreto richiede che le imprese adottino appositi canali di segnalazione interna (es. un ufficio specifico, un portale online, ecc.) che garantiscano la riservatezza dell’identità del segnalante e del contenuto della segnalazione.
Sanzioni
L’omissione dei canali di segnalazione o l’ostacolo alle segnalazioni possono comportare l’applicazione da parte dell’ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione) di sanzioni amministrative che vanno da 10.000 a 50.000 euro.
Trattamento dei dati personali
Il decreto richiede che i trattamenti dei dati personali relativi alle segnalazioni siano conformi al Regolamento (UE) 2016/679 in materia di protezione dei dati (GDPR). Questo assicura che le informazioni dei segnalatori siano trattate in modo sicuro e rispettoso della privacy.
Le imprese inoltre dovranno:
– aggiornare il registro delle attività di trattamento,
– predisporre un’apposita informativa,
– nominare il soggetto incaricato di gestire le segnalazioni,
– effettuare una valutazione d’impatto per individuare i rischi per il segnalante e adottare le misure di sicurezza idonee.
Modello organizzativo ai sensi del d.lgs. 231/2001
La nuova normativa ha un impatto anche sui Modelli 231 e sulla loro efficacia.
Il sistema di segnalazioni che era previsto dalla normativa sulla responsabilità amministrativa degli enti dovrà essere adeguato e prevedere canali di segnalazione interna, divieto di ritorsione e sistema disciplinare in conformità alla nuova normativa sul whistleblowing.
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