Il presente e il futuro del Teleriscaldamento, una delle principali fonti energetiche sostenibili, ecologiche ed economiche per riscaldare e raffrescare le abitazioni, è stato al centro del convegno intitolato “I vantaggi ambientali del Teleriscaldamento per la città di Bergamo alla prova della transizione energetica”organizzato nell’Auditorium “Calegari” di Confartigianato Imprese Bergamo lo scorso 25 ottobre nell’ambito della 14^Settimana per l’Energia dal titolo “Quale energia per il territorio? Le comunità energetiche rinnovabili”.
L’evento è stato realizzato con il patrocinio del Comune di Bergamo, patrocinio e sostegno della Camera di Commercio di Bergamo, la collaborazione di A2A Life Company e dell’Università degli Studi di Bergamo.
Ad aprire l’incontro il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, che ha ricordato come la presenza della rete di teleriscaldamento in città, grazie ad A2A, sia già oggi molto significativa, “con 30.500 appartamenti allacciati per 7,3 milioni di metri cubi riscaldati dal Termoutilizzatore. Stiamo sostenendo i costi politici legati all’escavazione delle strade e sappiamo quanti disagi stiano portando, ma è in vista di un beneficio significativo”.
L’obiettivo sarà, entro il 2026, agganciare altri 11 mila appartamenti, con un risparmio di 14.500 tonnellate di Co2, “come se si piantassero 750 mila alberi o si installassero 25 mila pannelli solari”.
Gori ha anche stigmatizzato la scelta del precedente Governo di ridurre l’Iva sui consumi di gas ed elettricità mantenendola inalterata sul teleriscaldamento: “Questa scelta è discriminante per quei cittadini che si sono allacciati alla nuova rete, per questo assieme ad altri sindaci ho presentato una petizione. Speriamo che il nuovo Governo la prenda in considerazione”.
Il presidente di Confartigianato Imprese Bergamo, Giacinto Giambellini, che ha anche moderato l’incontro, ha ricordato come l’anno prossimo anche la sede dell’Associazione in via Torretta verrà collegata alla rete del Teleriscaldamento, “una tecnologia che abbiamo analizzato approfonditamente, accertando che funziona e che è attuabile da subito”.
Il presidente ha spiegato i tre motivi per cui si è deciso di proporre questo convegno all’interno della Settimana per l’Energia.
“Innanzitutto, in questi ultimi sei mesi, dialogando con A2A ci siamo resi conto che è una realtà molto competente. Inoltre, la nostra è la prima Associazione in Lombardia ad aver organizzato un corso specifico sulla gestione degli scambiatori di calore per i nostri installatori. E a questo proposito abbiamo anche chiesto che la centrale termica che verrà realizzata qui a Bergamo diventi un’aula per la formazione pratica dei nostri impiantisti. Terzo motivo, naturalmente, è il prezzo, quindi la convenienza di installare e manutenere questa tecnologia”.
L’Assessore all’Ambiente del Comune di Bergamo, Stefano Zenoni, ha fatto una panoramica sulle politiche energetiche dell’Amministrazione comunale, di cui il Teleriscaldamento costituisce uno degli elementi più qualificanti, anticipando che questo inverno saranno messi in atto “nuovi, innovativi e straordinari provvedimenti di contenimento delle spese e del dispendio energetico negli edifici del comune”.
Ha poi ricordato come Bergamo sia stata scelta dalla UE come una delle 100 città europee da inserire nel progetto “emissioni zero” entro il 2030: “La nostra è tra l’altro la più piccola tra le nove città italiane inserite, e crediamo sia una preziosa occasione per le città italiane di lavorare insieme e fare sistema sui temi della sostenibilità. Stiamo infatti lavorando a un progetto unico, declinato sulle nove città, con la regia di Bologna, che consiste nella revisione della governance interna ai comuni per avere maggiore efficienza e risparmi”.
Zenoni ha spiegato che è necessaria una riflessione completa sul patrimonio edilizio del comune, a cominciare dagli edifici scolastici, “non solo per il contenimento dei consumi e l’efficientamento, ma anche per far sì che possano diventare strutture produttrici di energia, ad esempio col fotovoltaico”.
Tornando infine al Teleriscaldamento, ha sottolineato l’importanza di una partnership con soggetti privati per sfruttare al meglio le fonti di energia presenti sul territorio e ha auspicato una collaborazione in tal senso tra A2A e Uniacque per lo sfruttamento dei rifiuti derivanti dai reflui.
La parola è quindi passata ad A2A Calore e Servizi, che sta realizzando la rete del Teleriscaldamento in città.
Luca Rigoni, presidente e amministratore delegato, ha esordito ricordando come la società investirà, da qua al 2030, 7 miliardi di euro sull’economia circolare e altri 11 sulla transizione energetica.
Ha ricordato come “il Teleriscaldamento è un abilitante importante per la decarbonizzazione, perché sta andando a sostituire le vecchie caldaie” ma ha anche ammesso come, per motivi geografici e orografici, nel nostro territorio risulti difficile trovare fonti il più possibile pulite per sostituire quelle fossili (“uno dei modi di dire, infatti, è che a Bergamo ci manca solo il mare”).
“Per questo – ha aggiunto – è importante recuperare il più possibile le energie di cui il nostro territorio dispone. Con questo obiettivo, assieme all’Università di Bergamo, mapperemo le disponibilità di fonti che abbiamo”.
Uno degli interventi di efficientamento della rete che A2A sta realizzando, infine, riguarda l’installazione dei cosiddetti “accumuli”, grossi dispositivi che agiscono come batterie per accumulare energia nelle ore notturne e rilasciarla al mattino: “Ciò ci permette ad esempio di non accendere le caldaie nella fascia oraria dei “picchi” del mattino, ed evita di dover costruire nuove centrali”.
Michele Rota, responsabile Commerciale Teleriscaldamento di A2A Calore & Servizi ha sottolineato l’importante partnership pluriennale siglata con il termovalorizzatore Rea Dalmine “una risorsa presente sul territorio per soddisfare la domanda di riscaldamento e condizionamento dei centri abitati. Grazie al recupero di questo calore, prodotto e non utilizzato, nei prossimi cinque anni il Teleriscaldamento a Bergamo avrà un incremento fino al 50% con ulteriori 2,6 milioni di metri cubi immessi in rete”. Per connettere l’impianto Rea, ha spiegato, sarà realizzata una rete di trasporto del calore totalmente interrata di oltre 5 chilometri, per raggiungere i quartieri di Redona sud, stadio, Malpensata, San Tomaso e Colognola.
Infine, Giovanna Barigozzi, direttore del Dipartimento di Ingegneria e Scienze applicate dell’Università degli Studi di Bergamo, ha parlato di ricerca e innovazione nel riscaldamento degli edifici: 1/3 dei consumi di energia proviene infatti dal comparto dell’edilizia “per questo, intervenire in quel comparto ci porta un sicuro vantaggio in termini di riduzione dei consumi”.
Ha evidenziato come l’efficienza energetica debba essere il principale obiettivo, in quanto “più l’Europa sarà efficiente sotto questo aspetto, meno energia rinnovabile sarà necessaria e, quindi, meno sarà necessario sarà investire su queste fonti in maniera sconsiderata”.
Costruire case che minimizzano i consumi (passive house) è una delle soluzioni, “perché, se un edificio è un colabrodo mettere impianti ad energia rinnovabile non risolve i problemi ma aumenta solo i costi”. Sul Teleriscaldamento, la professoressa Barigozzi ha evidenziato come i costi di allacciamento e manutenzione siano inferiori rispetto, ad esempio, a una pompa di calore. E, tra le prospettive future ha ricordato le reti di quinta generazione “che, tra i vantaggi, presentano lo stesso coefficiente di prestazione del geotermico, ma senza il costo delle sonde, azzera le perdite termiche di rete e presenta facilità di integrazione del fotovoltaico con l’accumulo”