Sistemi di allarme per gestire la sicurezza di persone e beni

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Aggiornata da ISO la norma UNI CEI EN 50518. Il documento tratta il monitoraggio,

la ricezione e l’analisi dei segnali generati da sistemi di allarme.

 

 

Quando si manifesta una situazione di emergenza che richiede un intervento per ristabilire la sicurezza degli individui, la normazione può fornire un valido supporto.

È il caso del recente aggiornamento da parte di ISO – International Organization for Standardization, e messo in atto sul territorio nazionale dalla commissione Sicurezza della società e del cittadino insieme al CEI – Comitato Elettrotecnico Italiano, della EN 50518.

 

Questo documento si applica ai centri di monitoraggio e di ricezione allarmi – definiti con la sigla MARC – e specifica i requisiti minimi per il monitoraggio, la ricezione e l’analisi dei segnali generati da sistemi di allarme facenti parte di un processo di gestione della sicurezza, intesa sia in termini di safety che di security.

 

Ai fini della norma il termine “allarme” deve essere inteso in senso ampio. Ciò sta a significare che include i segnali di stato, di guasto e, più in generale, qualsiasi messaggio ricevuto da uno o più sistemi di allarme facenti parte di applicazioni di sicurezza come sopra specificate. Per fare qualche esempio il riferimento va ai sistemi di allarme intrusione e rapina, ai sistemi di videosorveglianza, ai sistemi di rilevazione e allarme incendi, ai sistemi di controllo accessi, ai sistemi di allarme sociale o sistemi che combinano più funzioni di questo tipo.

 

La norma classifica i centri di monitoraggio e di ricezione allarmi – MARC in due categorie e, per ciascuna di esse, fissa i requisiti minimi di progettazione e costruzione, le prestazioni minime relative alla ricezione e verifica dei segnali, alle modalità di registrazione e disponibilità dei dati e i requisiti e le procedure per la gestione operativa dei MARC. Il documento però non si applica ai sistemi di allarme per applicazioni sanitarie oppure per applicazioni non civili.

Le azioni criminali, le situazioni di emergenza e/o le calamita naturali, possono compromettere la sicurezza e la protezione di persone e di beni. Pertanto, le unita centrali, dove avviene la ricezione, il trattamento e l’avvio degli interventi di sicurezza devono rispettare i requisiti della UNI CEI EN 50518.

 

Vediamo in dettaglio le categorie definite dalla norma.

 

CATEGORIA I: riferita agli ARC (Centro di ricezione allarmi) che gestiscono messaggi generati da applicazioni legate agli aspetti di sicurezza anticrimine come i seguenti:

  • l’l&HAS (Intrusion and Hold-up Alarm Systems) sistema di allarme antintrusione e rapina;
  • i sistemi di controllo degli accessi;
  • i VSS – Sistema di videosorveglianza – nelle applicazioni di sicurezza che richiedono un intervento di emergenza (per esempio, per la prevenzione dei danni);
  • il monitoraggio di persone, i sistemi di tracciamento di persone e oggetti per le applicazioni di sicurezza anticrimine;
  • i messaggi di allarme gestiti dagli ARC di categoria II;
  • le combinazioni dei sistemi sopra indicati.

 

CATEGORIA II: riferita agli ARC (Centro di ricezione allarmi) che gestiscono messaggi generati da applicazioni non legate agli aspetti di sicurezza anticrimine quali ad esempio:

  • i sistemi di allarme in caso di incendio;
  • i sistemi antincendio fissi;
  • i sistemi di sicurezza sociale;
  • i sistemi di controllo audio e video installati in corrispondenza di varchi;
  • i VSS – Sistema di videosorveglianza – in applicazioni non legate agli aspetti di sicurezza anticrimine (per esempio per la circolazione del traffico);
  • ii monitoraggio di persone, i sistemi di tracciamento di persone e oggetti per applicazioni non legate agli aspetti di sicurezza anticrimine;
  • i sistemi di emergenza degli ascensori;
  • le combinazioni dei sistemi sopra indicati.

 

(FONTE UNI)

 

 

Per informazioni:
Ufficio Aree di Mestiere – Marco Trussardi (tel. 035.274.355; e-mail: marco.trussardi@artigianibg.com).

 

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