L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese ha recentemente elaborato il documento “Le zavorre del PIL: alta burocrazia e bassa efficacia della spesa della PA”.
Il documento evidenzia come la complessità burocratica, l’inefficienza della spesa pubblica e il ritardo nella digitalizzazione rappresentino “zavorre” che rallentano la crescita economica e la competitività delle imprese italiane.
Nonostante una crescita del PIL pro capite del 6,4% tra il 2021 e il 2024, l’Italia continua a scontrarsi con problemi strutturali che ne limitano il potenziale di sviluppo.
Ecco le tematiche principali che sono state affrontate:
- Spesa Pubblica Inefficiente e Alta Burocrazia:
Gli imprenditori italiani si trovano ad affrontare costantemente nuove regole, normative confuse e cambiamenti burocratici. Questo è il quadro per il 78% delle imprese italiane, ben al di sopra della media europea.
Per fare un esempio, l’introduzione di una nuova normativa sull’ambiente può richiedere mesi per essere compresa e applicata, durante i quali l’impresa rischia di rallentare la produzione o subire sanzioni.
Nel frattempo, la spesa pubblica rappresenta il 55,2% del PIL, ma solo il 34% dei cittadini si dichiara soddisfatto dei servizi ricevuti, un dato ben al di sotto della media europea del 54%.
- Digitalizzazione dei Servizi Pubblici:
La digitalizzazione potrebbe essere una soluzione a questi problemi. Secondo la ricerca, però, l’Italia è al 23° posto su 27 paesi dell’UE per l’offerta di servizi digitali pubblici alle imprese. Per un’azienda artigiana, questo significa spesso non poter accedere a servizi pubblici in modo rapido e digitale. Se un piccolo imprenditore deve inviare documenti alla Pubblica Amministrazione, si trova spesso costretto a recarsi di persona agli uffici, perdendo tempo prezioso che potrebbe essere impiegato per far crescere la sua attività.
Anche se il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede investimenti significativi per ridurre il divario digitale, il processo di modernizzazione procede lentamente.
- Disparità Regionali:
Le differenze regionali sono marcate. Immagina di gestire un’impresa in Calabria o Campania, regioni che si trovano agli ultimi posti in Europa per qualità delle istituzioni. Qui, aprire un’attività, ottenere permessi o semplicemente pagare le tasse può diventare un vero e proprio percorso ad ostacoli, tra uffici che non dialogano tra loro, documenti persi e tempi di attesa interminabili. Nelle regioni del Sud, solo il 13% degli enti locali offre servizi online, un fattore che rallenta ulteriormente la competitività rispetto ad altre aree più avanzate.
- Competitività delle Imprese e Costo del Lavoro:
Nonostante queste difficoltà, le imprese italiane continuano a competere sul mercato internazionale.
Il settore manifatturiero, ad esempio, ha visto crescere le esportazioni del 9,2% tra il 2019 e il 2024, dimostrando un grande dinamismo.
Tuttavia, il costo del lavoro rimane elevato: il cuneo fiscale in Italia è del 45,1%, più alto rispetto alla media europea del 41,6%. Per un’impresa artigiana questo significa meno risorse da investire in innovazione o in nuovi mercati.
- Riforme e Prospettive Economiche Future:
Le riforme previste dal PNRR promettono di migliorare l’efficienza della Pubblica Amministrazione e di contribuire a una crescita sostenibile del PIL (+2,9% entro il 2026). Ma la realtà quotidiana per molte aziende è fatta di attese, procedure complesse e risorse che si perdono nei meandri della burocrazia. È chiaro che servono azioni più concrete e rapide per migliorare l’ambiente in cui operano le imprese.
Come va in Lombardia?
- Qualità delle Istituzioni e Competitività:
La Lombardia si trova al 193° posto tra 234 regioni europee per qualità delle istituzioni e al 98° posto per competitività. Anche in una delle regioni più sviluppate d’Italia, le imprese devono affrontare inefficienze che limitano il loro potenziale.
- Digitalizzazione:
Solo il 26,1% dei cittadini lombardi interagisce con la Pubblica Amministrazione online, posizionando la regione al 156° posto su 195 in Europa. Un dato che dimostra quanto ancora ci sia da fare per rendere più accessibili e rapidi i servizi pubblici.
Conclusioni
La ricerca mette in luce come l’economia italiana sia frenata da ostacoli significativi.
Per migliorare, è fondamentale agire rapidamente per semplificare le procedure, investire in digitalizzazione e migliorare la qualità dei servizi pubblici, soprattutto nelle aree più arretrate del paese. Solo così le aziende, grandi e piccole, potranno concentrarsi sul loro vero lavoro: innovare, crescere e contribuire allo sviluppo economico del Paese.
Per approfondire SCARICA QUI il documento