Confartigianato Imprese Bergamo, insieme a Confartigianato Lombardia, anche quest’anno ha sostenuto la campagna promossa da Regione Lombardia, #nonseidasola, rilanciata il 25 novembre in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.
Questo 2020 ha visto purtroppo un aumento della violenza domestica legata al maggiore tempo trascorso in casa a causa delle restrizioni legate alla pandemia in atto. Ma esistono molte forme di violenza, anche psicologica, che è importante far emergere per combattere.
Per sottolineare l’importante ruolo della donna nella famiglia, nella società e per l’umanità, la presidente del Movimento Donne Impresa di Confartigianato Imprese Bergamo, Rita Messina Moretti ha voluto ricordare le parole di Papa Francesco (che lo scorso mese avrebbe dovuto ricevere le imprese artigiane in udienza plenaria, appuntamento sospeso causa emergenza Covid): “Le donne sono fonte di vita. Ogni violenza inferta alla donna è una violenza al genere umano. Ogni conquista per la donna, è una conquista per l’intera umanità. Solo unendo le forze possiamo essere migliori, verso un fine comune”
Sul tema del contrasto alla violenza, l’assessore alla Famiglia e Pari Opportunità Silvia Piani ha spiegato che “Regione Lombardia, intercettando le criticità derivanti dal lockdown, non si è fermata. I centri antiviolenza hanno continuato a garantire reperibilità telefonica e attività di contrasto anche nei mesi più duri. La pandemia e il maggior isolamento domiciliare hanno infatti aumentato le richieste di aiuto da parte delle vittime di violenza. L’emergenza epidemiologica e la conseguente convivenza forzata indotta da limitazioni di carattere logistico – ha aggiunto – hanno fortemente inciso sull’evoluzione del fenomeno, generando maggiori difficoltà ad accedere ai servizi di assistenza e accoglienza”.
Ecco un quadro delle #DONNE in Lombardia oggi: sono oltre 5 milioni, di cui 1 su 5 ha meno di 23 anni. Serve costruire oggi il loro futuro, dove la violenza di genere non sia più un problema.
Guardando al lavoro, sono quasi 2 milioni le donne occupate, di cui 297mila lavoratrici indipendenti. Cresce negli anni la percentuale di donne con un titolo di studio elevato.
Abbiamo considerato alcuni parametri che raccontano come si realizzano oggi, in Lombardia, il diritto allo studio, il diritto al lavoro e la soddisfazione personale di donne e uomini: se nell’istruzione la parità di genere sembra essere stata raggiunta, purtroppo non si può dire altrettanto in riferimento al lavoro.
Esistono ancora dei gap tra donne e uomini che fanno pensare che non sempre le donne abbiano la possibilità di scegliere fino in fondo la propria realizzazione.