DONNE IMPRESA CONFARTIGIANATO – “Donne, Impresa, Credito… Prospettive di crescita”

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MEETING NAZIONALE DONNE IMPRESA

 

Dopo due anni di stop a causa della pandemia, un importante ritorno, in Veneto, dell’annuale Meeting formativo nazionale Donne Impresa di Confartigianato con numeri ed interventi prestigiosi. Al Villa Quaranta Tommasi Wine Hotel & SPA di Ospedaletto di Pescantina a Verona, si sono date appuntamento, domenica 8 e lunedì 9 maggio, 150 imprenditrici provenienti da tutte le parti d’Italia e le Isole.

 

Con i saluti delle Presidenti territoriali, delle autorità locali e provinciali , i saluti dell’On. Alessia Rotta, Presidente dell’8ª Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera dei deputati, si è dato il via alla due-giorni dal tema “Donne, Impresa, Credito… Prospettive di crescita” affrontante in 3 sessioni,  tenute da tecnici di Banca d’Italia.

 

Nel corso dell’evento: la lectio magistralis della Dr.ssa Claudia Segre, Presidente della Global Thinking Foundation, che da anni sostiene e promuove iniziative e progetti legati all’alfabetizzazione finanziaria.

 

Presente anche il Segretario Generale di Confartigianato Imprese Vincenzo Mamoli che ha sottolineato l’importanza delle attività secondo le linee dello slogan di Confartigianato #CostruttoriDiFuturo .

 

“La pandemia e lo scoppio delle guerra stanno mettendo le nostre aziende in seria difficoltà – afferma Barbara Barbon, Presidente di Confartigianato Donna Impresa del Veneto–. L’aumento del costo di energia e materie prime avrà ricadute pesanti sulle micro e piccole imprese, ponendoci ancor più nella necessità di accedere al credito ed a strumenti finanziari di supporto. Purtroppo, secondo dati forniti da Istat e Banca d’Italia, nei primi nove mesi del 2021 si è osservata una attenuazione della crescita dei prestiti alle imprese. Infatti, seppur in miglioramento rispetto a fine 2020, permane comunque una maggiore difficoltà di accesso al credito da parte delle micro e piccole imprese. E, se alla dimensione dell’impresa sommiamo anche il ‘genere’, l’accesso al credito e la valutazione della rischiosità diventano criticità davvero importanti”.

 

“L’accesso al credito rappresenta uno dei fondamentali gender gap che caratterizzano il nostro Paese, in particolare il Sud,  soprattutto nelle prime fasi dell’attività imprenditoriale. E’ di fatto il fattore più negativo – dice Rosa Gentile, responsabile nazionale per Donne-Giovani di Confartigianato – che ostacola la crescita delle imprese femminili. Le donne richiedono meno prestiti rispetto agli uomini e soprattutto hanno un atteggiamento di diffidenza e distacco nei confronti delle banche e in particolar modo del debito bancario Accade ancora, come confermano indagini di Unioncamere e dell’Osservatorio Nazionale sul Credito per le PMI, che  il genere possa essere un elemento condizionante per le banche nella scelta dell’accettazione o del rifiuto, del tasso di interesse applicato o delle garanzie personali richieste».

 

In un simile contesto, l’educazione finanziaria diventa quindi estremamente importante per gli imprenditori: disporre di informazioni chiare e accessibili, avere consapevolezza delle opportunità offerte e dei rapporti e dei criteri che regolano il mercato bancario e finanziario costituiscono una “leva” imprescindibile per la sopravvivenza e lo sviluppo delle imprese.

“Momenti di confronto e formazione come questa due-giorni sono preziosi – dice la Presidente Movimento Donne Rita Messina –La conoscenza è fondamentale per colmare il gap di genere. La Dr.ssa Claudia Segre ci ha ricordato come 2 donne su 4 abbiamo subito un isolamento o abuso economico. Sono dati che, come donne, devono spingerci a rimboccarci le maniche per evitare di trovarci in questa situazione».

 

Un messaggio arrivato forte e chiaro dal meeting, che ha messo sotto i riflettori anche alcuni dati. In Italia si contano 1.342.703 imprese femminili, pari al 22,1% del totale imprese. Di queste, 219.198 sono imprese artigiane (pari al 17% del totale artigianato e al 16,3% del totale imprese femminili).

 

“Torniamo a casa con una accresciuta consapevolezza ­ dice la Vice Presidente Movimento Donne Andreina Facchinetti – e con una maggiore conoscenza degli strumenti e dei criteri che regolano le scelte finanziarie ed i rapporti con le banche”. L’Italia, rispetto agli altri Paesi Ocse, ha un livello più basso in termini di educazione finanziaria, con le donne che scontano un ritardo ancora maggiore. Un gap che, se non colmato, avrà conseguenze non soltanto in termini economici, ma anche di espressione politica e di partecipazione democratica. Una maggiore presa di coscienza delle proprie potenzialità da parte del mondo femminile, abbinata a una migliore educazione finanziaria genererà quindi effetti positivi sull’intera comunità: individui più consapevoli possono prendere migliori decisioni finanziarie e pertanto contribuire ad aumentare il welfare collettivo.

 

Per info e contatti SegreteriaMovimentoDonne@artigianibg.com (Gisella Inverardi Tel. 035.274.236).

 

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