CONFARTIGIANATO CHIEDE AI PARLAMENTARI MODIFICHE AL DECRETO RISTORI PER SOSTENERE LA FILIERA

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Se il decreto “Ristori” e il decreto “Ristori bis”, emanati per supportare le imprese colpite dalle chiusure previste dagli ultimi  DPCM, stanno apportando un po’ di sollievo alle categorie che si sono trovate a dover sospendere la propria attività, come bar, ristoranti o imprese di estetica, la stessa cosa non vale per i fornitori delle aziende sospese e per le imprese della filiera, che soffrono di un danno indiretto che non è stato riconosciuto dal Governo.

 

Per questo motivo Confartigianato sta sensibilizzando i parlamentari del territorio affinché, in sede di conversione in legge del decreto “Ristori” (decreto-legge 28 ottobre 2020 n. 137), possano essere recepiti alcuni emendamenti (modifiche) al testo, finalizzati a far ricomprendere nella lista dei beneficiari anche le imprese di filiera che sono indirettamente coinvolte nel provvedimento che ha disposto la sospensione di diverse attività.

 

Ecco di seguito gli emendamenti, ossia le richieste, che Confartigianato chiede di fare inserire nel testo normativo.

 

1) Inserimento, tra i beneficiari, della filiera di fiere, eventi e wedding.

 

La richiesta di modifica è finalizzata ad estendere l’applicazione del contributo a fondo perduto anche agli operatori della filiera delle fiere, degli eventi e del wedding che hanno subito gravi ripercussioni a seguito delle restrizioni introdotte dal DPCM del 3 novembre 2020.

 

 

2) Non imponibilità dei contributi di qualsiasi natura erogati in relazione all’emergenza Covid-19.

 

L’emendamento è finalizzato a riconoscere la non imponibilità ai fini delle imposte dirette ed IRAP di tutti i contributi e indennità, da chiunque erogati, in relazione all’emergenza epidemiologica da COVID-19 a favore di imprese e lavoratori autonomi. Ciò al pari di quanto previsto per le principali misure di sostegno di carattere nazionale, introdotte dal legislatore (dal decreto legge “Cura Italia” al decreto legge “Ristoro”). Infatti, sono molte le istituzioni che hanno introdotto misure con la finalità di sostenere il tessuto economico in questa emergenza, tuttavia il trattamento fiscale dei diversi strumenti non è sempre omogeneo. Per tale motivo, al fine di ricondurre ad equità il trattamento fiscale di tutte le diverse agevolazioni deliberate a favore del mondo produttivo, anche a livello locale, da qualsiasi ente o amministrazione, è necessario introdurre una disposizione che ne preveda la non imponibilità.

 

 

3) Integrazione dell’Allegato 1 (tabella codici ATECO) con le attività di “sartoria e confezioni su misura di abbigliamento esterno” (limitatamente al confezionamento di abiti da sposa, da cerimonia e da sera).

 

L’emendamento è finalizzato a riconoscere l’inclusione tra i beneficiari del Decreto Ristori di alcune attività rimaste escluse. Le attività di sartoria (limitatamente al confezionamento di vestiti da sposa e abiti da cerimonia e da sera), pur non avendo subito un danno diretto dalle limitazioni intervenute a seguito del DPCM 3 novembre 2020, hanno comunque subito un rilevante calo del fatturato direttamente correlato alle limitazioni imposte dal richiamato DPCM alla circolazione delle persone e allo svolgimento delle attività legate alle cerimonie e agli altri eventi in generale.

La richiesta è motivata dal fatto che tale beneficio è riconosciuto ad altre attività che si trovano nelle stesse condizioni di mercato, quali ad esempio le attività degli operatori delle produzioni industriali del comparto alimentare e delle bevande connesse in relazione di filiera con le imprese del commercio alimentare e della ristorazione.

 

 

4) Integrazione dell’Allegato 1 (tabella codici ATECO) con le attività di “altre lavanderie, tintorie”

 

L’emendamento è finalizzato a riconoscere l’inclusione tra i beneficiari del Decreto Ristori delle attività di lavanderia professionale (diverse dalle lavanderie industriali), rimaste escluse.

Tali attività, pur non avendo subito un danno diretto dalle limitazioni intervenute a seguito del DPCM in data 3 novembre 2020, hanno comunque subito un rilevante calo del fatturato direttamente correlato alle limitazioni imposte dal richiamato DPCM alla circolazione delle persone e allo svolgimento delle attività legate alle fiere e agli altri eventi in generale, oltre che alle attività della ristorazione. Tali attività sono state, inoltre, danneggiate dall’ampio ricorso allo smartworking che ha ulteriormente ridotto l’utilizzo dei servizi delle lavanderie.

La richiesta è motivata dal fatto che tale beneficio è riconosciuto ad altre attività che si trovano nelle stesse condizioni di mercato, quali ad esempio le attività delle lavanderie industriali o, più genericamente, le attività degli operatori delle produzioni industriali del comparto alimentare e delle bevande connesse in relazione di filiera con le imprese del commercio alimentare e della ristorazione.

 

 

 

 

5) Integrazione dell’Allegato 1 (tabella codici ATECO) con le attività di “produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi” e “attività fotografiche”.

 

L’emendamento è finalizzato a riconoscere l’inclusione tra i beneficiari del Decreto Ristori delle attività di: “produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi” e “laboratori fotografici per lo sviluppo e la stampa”, rimaste escluse.

Tali attività, pur non avendo subito un danno diretto dalle limitazioni intervenute a seguito del DPCM in data 3 novembre 2020, hanno comunque subito un rilevante calo del fatturato direttamente correlato alle limitazioni imposte dal richiamato DPCM alla circolazione delle persone e allo svolgimento delle attività legate alla chiusura dei cinema, dei teatri, delle fiere, delle cerimonie e degli altri eventi in generale. Tali attività sono state, inoltre, danneggiate dalla chiusura delle attività complementari che forniscono servizi di ogni tipo ai set cinematografici e fotografici.

La richiesta è motivata dal fatto che tale beneficio è riconosciuto ad altre attività che si trovano nelle stesse condizioni di mercato,.

 

 

6) Integrazione dell’Allegato 1 (tabella codici ATECO) con le attività di “stampa e servizi connessi alla stampa” e “riproduzione di supporti registrati”

L’emendamento è finalizzato a riconoscere l’inclusione tra i beneficiari del Decreto Ristori delle attività di “stampa e servizi connessi alla stampa” e “riproduzione di supporti registrati”, rimaste escluse.

Tali attività, pur non avendo subito un danno diretto dalle limitazioni intervenute a seguito del DPCM in data 3 novembre 2020, hanno comunque subito un rilevante calo del fatturato direttamente correlato alle limitazioni imposte dal richiamato DPCM alla circolazione delle persone e allo svolgimento delle attività legate alle cerimonie, alle fiere e agli altri eventi in generale. Tali attività sono state, inoltre, danneggiate dall’ampio ricorso allo smartworking che ha ulteriormente ridotto l’utilizzo dei servizi di stampa e riproduzione.

Anche in questo caso, il fatto di riconoscere un ristoro non direttamente correlato ad un danno diretto è principio contenuto nei medesimi provvedimenti sopra citati, nella misura in cui tale beneficio è riconosciuto ad altre attività che si trovano nelle stesse condizioni di mercato (lavanderie industriali, filiera del commercio alimentare e della ristorazione).

 

 

7) Integrazione dell’Allegato 1 (tabella codici ATECO) con le attività di “design specializzate”

L’emendamento è finalizzato a riconoscere l’inclusione tra i beneficiari del Decreto Ristori delle attività di “design specializzate”, rimaste escluse.

Anche tali attività, pur non avendo subito un danno diretto dalle limitazioni intervenute a seguito del DPCM in data 3 novembre 2020, hanno comunque subito un rilevante calo del fatturato direttamente correlato alle limitazioni imposte alla circolazione delle persone e allo svolgimento delle attività legate alle cerimonie, alle fiere e agli altri eventi in generale. L’ampio ricorso allo smartworking ha ulteriormente ridotto l’utilizzo dei servizi di design, in particolare quello tessile, danneggiando ulteriormente tali attività.

Anche in questo caso, il fatto di riconoscere un ristoro non direttamente correlato ad un danno diretto è principio contenuto nei medesimi provvedimenti sopra citati, nella misura in cui tale beneficio è riconosciuto ad altre attività che si trovano nelle stesse condizioni di mercato (lavanderie industriali, filiera del commercio alimentare e della ristorazione).

 

 

 

8) Contributo a fondo perduto per i soggetti danneggiati, anche indirettamente, dalle misure restrittive di cui al DPCM del 3 novembre 2020, i cui codici Ateco non sono ricompresi nell’Allegato 1

In considerazione che vi sono imprese che hanno subito un danno, anche indiretto, dalle misure restrittive imposte dalla normativa anti-COVID 19, i cui codici Ateco non sono ricompresi tra quelli di cui all’Allegato 1 del DL 137 del 2020 come modificato dall’art. 1 del DL 149 del 2020, Confartigianato ritiene necessario prevedere, selettivamente per i soggetti che hanno subito un calo di fatturato nel secondo semestre 2020 rispetto al medesimo semestre 2019 l’introduzione di un nuovo contributo a fondo perduto sulla falsa riga di quanto normato con l’art. 25 del D.L. n. 34 del 2020.

Tale nuovo contributo dovrebbe basarsi sui seguenti assunti:

– i soggetti interessati dovrebbero essere tutti i titolari di partita IVA ad eccezione di quelli che hanno potuto accedere al contributo in oggetto o ad altri analoghi che saranno previsti a fronte di nuove misure restrittive;

– la verifica del calo di fatturato andrà effettuata in relazione ai mesi interessati dai nuovi provvedimenti restrittivi;

– l’ammissione al contributo avverrà solo in presenza di un calo significativo di fatturato rispetto al corrispondente periodo del precedente periodo d’imposta.

 

 

9) Maggiorazione percentuale beneficio per ristorazione senza somministrazione

La richiesta di modifica è finalizzata a riconoscere alle attività di cui al codice Ateco “561020-Ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto” la medesima percentuale di ristoro prevista per le attività di bar, pasticceria e gelateria, pari al 150%, in relazione al fatto che, pur non subendo apparentemente limitazioni formali allo svolgimento della loro attività, si trovano nelle stesse condizioni di mercato in cui sono costretti ad operare pasticcerie e gelaterie a seguito della limitazione alla attività di consumo sul posto imposta agli operatori e ai consumatori dal DPCM del 3 novembre 2020.

 

 

 

 

10) Maggiorazione percentuale beneficio per ristorazione senza somministrazione nelle aree di elevata o massima gravità e rischio alto.

L’emendamento è finalizzato a riconoscere alle attività di cui al codice Ateco “561020-Ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto” le medesime condizioni di ristoro riconosciute alle attività di bar, pasticceria e gelateria che operano in aree caratterizzate da uno scenario di elevata o massima gravità e da un livello di rischio alto.

 

 

 

11) Lavoro – Divieto di licenziamento: esclusione dei licenziamenti per fine cantiere

 

La richiesta di Confartigianato è di ampliare le ipotesi escluse dal blocco dei licenziamenti, ricomprendendo le interruzioni di rapporto di lavoro a tempo indeterminato, nel settore delle costruzioni edili, per completamento delle attività e chiusura del cantiere.

Si tratta, infatti, di interruzioni determinate da una situazione di fatto (completamento delle attività e chiusura del cantiere) e che per tale motivo sono esentate anche dal versamento del c.d. ticket licenziamento.

D’altronde, il prolungato blocco dei licenziamenti, unito alla crisi in atto, sta sostanzialmente ingessando il mercato del lavoro e si rende, quindi, necessario un intervento che, in situazioni di fatto quali il completamento delle attività, consenta di operare le scelte più opportune per attuare le strategie imprenditoriali.

 

 

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