Decreto Anti-frodi: ecco le prime indicazioni dell’Agenzia delle Entrate

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Con le FAQ pubblicate il 22 novembre sul proprio sito internet e con la circolare 16/E del 29/11/2021, l’Agenzia delle Entrate ha fornito le prime indicazioni in merito al Decreto Anti-frodi.

 

A seguito di tali chiarimenti si sono potute sbloccare le pratiche per le quali fatture e relativi pagamenti sono stati eseguiti anteriormente all’entrata in vigore del Decreto Legge (12 novembre 2021). In tal modo si può procedere a rendere liquidi i crediti riconosciuti ai propri clienti attraverso il meccanismo dello sconto in fattura con le modalità previste anteriormente al Decreto Antifrodi.

 

Ora però ci si trova nella necessità di ricominciare a fatturare tutti i lavori rimasti in sospeso, ovvero i lavori già terminati per i quali si era provveduto all’emissione della fattura ma non ancora al relativo pagamento, e sarà quindi necessario munirsi, oltre che di tutta la documentazione tecnica e amministrativa già obbligatoria, anche dell’asseverazione della congruita dei costi e del visto di conformità sulla comunicazione di opzione per lo sconto in fattura e la cessione del credito.

 

Nel momento di procedere all’emissione della fattura si dovrà comunicare ai propri clienti che a seguito delle novità introdotte in capo al committente dei lavori ci saranno costi aggiuntivi, relativi all’asseverazione della congruità delle spese da parte di un tecnico abilitato e all’apposizione del visto di conformità, che, secondo le nuove norme e le ultime interpretazioni date, non sembrerebbero essere oggetto di agevolazione.

 

Tale ultima precisazione, fino ad eventuali indicazioni diverse da parte dell’Amministrazione, potrebbe, soprattutto per i lavori di importo più basso, andare a limare ulteriormente il beneficio in capo al committente.

In tali casistiche si potrebbe indirizzare i propri clienti al recupero dell’agevolazione attraverso il classico meccanismo della detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi.

 

Confartigianato sta comunque continuando l’impegno su tutti i tavoli per ottenere emendamenti, al momento della conversione in legge del decreto, che ne escludano l’applicazione per i bonus minori o la limitino eventualmente ai soli interventi avviati dopo l’entrata in vigore del decreto e all’emanazione di tutti i provvedimenti collegati. Tra le nostre richieste anche quella che vengano inserite delle soglie sotto le quali non vi sia necessità di asseverazione e visto, e, inoltre, che anche le spese per asseverazioni e visti vengano rese agevolabili.

 

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