L’impegno di Confartigianato perché le richieste delle imprese artigiane vengano ascoltate è stato grande anche in occasione dell’elaborazione della Legge di Bilancio 2019.
Ed ha portato buoni frutti.
Come sappiamo, infatti, la Legge di Bilancio 2019 pubblicata lo scorso 31 dicembre (Legge 30 dicembre 2018, n. 145 – GU Serie Generale n. 302 del 31-12-2018 -. Suppl. Ordinario n. 62) contiene apprezzabili segnali di attenzione alle piccole imprese.
“Il Governo ha recepito molte delle sollecitazioni espresse da Confartigianato – conferma il presidente di Confartigianato Imprese Bergamo Giacinto Giambellini – e ci auguriamo che anche per il futuro voglia proseguire sulla strada degli investimenti e dell’attenzione alle piccole imprese”.
Per fare il punto sulle nostre richieste inserite nel testo della legge di Bilancio, Confartigianato ha realizzato delle infografiche di facile lettura che rendono più chiari i contenuti estremamente complessi della norma e mettono in luce i risultati ottenuti mediante l’azione di lobby di sistema e gli effetti specifici sul mondo dell’artigianato e delle piccole imprese.
Ogni scheda è composta da una breve descrizione della misura, l’analisi dell’impatto sul settore delle imprese e un “semaforo” con la valutazione sintetica della misura, accompagnato da un breve commento riportante anche l’azione di Confartigianato.
Ricordiamo sinteticamente che il Governo ha recepito le nostre sollecitazioni, in particolare, con le misure che prevedono la riduzione delle tariffe Inail per gli artigiani, l’innalzamento da 40.000 a 150.000 euro della soglia di affidamento diretto degli appalti, l’aumento della deducibilità dell’Imu sugli immobili strumentali delle imprese.
Positive anche le norme sulla riduzione della pressione fiscale sulle piccole imprese con la flat tax, le proroghe delle detrazioni fiscali per ristrutturazioni degli immobili, riqualificazione ed efficienza energetica, acquisto di mobili, cura e sistemazione del verde, la conferma dell’iperammortamento e della formazione 4.0, le risorse per l’autotrasporto merci, la cedolare secca sugli affitti degli immobili commerciali e produttivi, la spinta agli investimenti pubblici in infrastrutture con lo sblocco dei bilanci dei Comuni virtuosi.
Vogliamo però segnalare che per favorire davvero il rilancio del nostro Paese è importante stimolare con decisione gli investimenti pubblici e privati e operare prestando una costante attenzione ai 4 milioni di piccole imprese italiane che danno vita alla nostra economia.