Lo scorso 11 maggio nell’auditorium Calegari di Confartigianato Imprese Bergamo, in via Torretta 12, è stata presentato il nuovo CUPLA – Coordinamento Unitario Pensionati Lavoro di Bergamo, ricostituito a livello provinciale.
Il Coordinamento originariamente era stato costituito il 26 marzo 2008 ed era rimasto attivo sino al 2011.
Ora l’iniziativa è ripartita nuovamente con l’adesione delle organizzazioni e dei movimenti dei pensionati aderenti a 6 associazioni imprenditoriali dell’artigianato, del commercio e dell’agricoltura della provincia di Bergamo: Confartigianato Imprese Bergamo, Cna Bergamo, Ascom, Confesercenti, Coldiretti e Confagricoltura.
All’incontro di presentazione, sono intervenuti i dirigenti del CUPLA regionale e i rappresentanti delle Associazioni provinciali di riferimento.
Dopo il saluto del presidente di Confartigianato Bergamo Giacinto Giambellini e del presidente di ANAP Confartigianato Bergamo Cecilio Testa, che ha espresso la sua soddisfazione per la ricostituzione del Cupla e ha ringraziato il socio pensionato Marziano Borlotti che ne è stato il principale promotore, è intervenuto Egidio Agazzi, segretario del neocostituito CUPLA Bergamo che ne ha illustrato la composizione.
I presidenti firmatari del CUPLA sono: Franco Meloncelli presidente 50&Più Confcommercio, Cecilio Testa presidente ANAP Bergamo, Franco Nicefori presidente CNA Pensionati, Romeo Andreini presidente Federpensionati Coldiretti, Francesco Finazzi presidente FIPAC Confesercenti, Pierino Moleri presidente di ANPA Confagricoltura.
Tra loro, lo scorso 29 aprile sono state nominate le nuove cariche sociali: il coordinatore è Franco Nicefori, vicecoordinatori Cecilio Testa e Romeo Andreini mentre il segretario è Egidio Agazzi (CNA). La sede di CUPLA sarà presso Confartigianato Imprese Bergamo.
Agazzi ha sottolineato che a Bergamo i pensionati del lavoro autonomo sono raddoppiati negli ultimi 20 anni e sono ormai 90.000 contro i 200.000 del lavoro dipendente. Tra i temi che CUPLA intende mettere a fuoco ci sono, in particolare, l’approvazione della legge sulla non autosufficienza e la riforma della sanità territoriale.
Di seguito, il neo- coordinatore Franco Nicefori ha ricordato che dal 2008 CUPLA era stato operativo per diversi anni, con molte iniziative interessanti. “Oggi – ha detto – abbiamo raccolto da Confartigianato l’input a ripartire, cogliendo gli stimoli che vengono dal sistema”. “Le finalità da perseguire – ha continuato – saranno: 1) favorire il riconoscimento pieno del ruolo degli anziani nella nostra società, 2) rappresentare gli interessi dei pensionati, sebbene in un contesto sociale non particolarmente idoneo, 3) lavorare perché gli anziani possano invecchiare in un contesto di qualità e lungimiranza e nella prospettiva di un futuro attivo e dignitoso.”
Prendendo spunta da una ricerca dell’Istituto Tagliacarne Nicefori ha sottolineato che se l’età avanza e l’aspettativa di vita aumenta, aumentano anche le esigenze di servizi della platea di anziani, una platea composita, visto che un anziano di 60 anni e uno di 80 hanno bisogno di un’attenzione diversa. Inoltre, ben 400.000 anziani in Lombardia non sono autosufficienti. Infine, un terzo degli intervistati denota una situazione di solitudine, nonostante l’inserimento nella società. Per questo il lavoro di CUPLA sarà di coinvolgere tutti i pensionati andando a sensibilizzare anche i non iscritti per arrivare a toccare tutte le fasce più deboli.
Tra gli interventi anche quello di Romeo Andreini, presidente Federpensionati Coldiretti, Antonio Mecca, segretario di CNA Pensionati Lombardia e membro di CUPLA Lombardia, e di Vittorio Pellegri Coordinatore di CUPLA Lombardia. Quest’ultimo, nel complimentarsi con le tante organizzazioni firmatarie, ha ricordato che CUPLA deve essere un momento di costruzione di varie sensibilità che trovano una sintesi comune. Per questo motivo CUPLA non è una nuova associazione ma un coordinamento, cioè un insieme di associazioni che vogliono costruire assieme dei progetti rivolgendo l’attenzione ai bisogni della fascia di età degli anziani.
Ha concluso Sandro Corti segretario di CUPLA Lombardia. “Le previsioni demografiche dicono che nel 2030 un terzo dei cittadini avrà più di 65 anni, abbiamo una delle età medie più alte al mondo. Per questo, il tema della gestione positiva della fascia dell’anzianità è strategico per il futuro. Non solo. Siamo anche il Paese che ha il più basso tasso di natalità. Questi due fattori, denatalità e allungamento della vita non implicano solo qualche aggiustamento delle politiche ma occorre un ripensamento strategico”.
“C’è una retorica dominante – ha continuato – si dice che gli anziani sono una risorsa ma quanto questo è davvero realtà? Lo dimostrano alcune frasi sentite spesso durante la pandemia “ma tanto se muoiono solo gli anziani”… Come se la vita di un anziano contasse poco. Occorre quindi rivedere in modo profondo il nostro modo di pensare perché gli anziani siano davvero visti come una risorsa”.
“Ci sarà bisogno di diversi e più servizi che generino relazioni e comunità – ha affermato -, visto che il tema che emerge nelle statistiche è la profonda solitudine, benché in un mondo sempre più connesso”.
Infine un pensiero al ruolo del CUPLA: “ è importante che nascano i CUPLA territoriali e che vengano creati tavoli permanenti con le istituzioni non solo a livello regionale, ma anche territoriale. E occorre creare consapevolezza anche nei territori dove i CUPLA non ci sono ancora.
Al termine è stato sottoscritto ufficialmente il Regolamento dell’ente, approvato dai componenti lo scorso aprile.