SCARTI DAL LIMONE: UN BREVETTO ENEA PER INTEGRATORI E PROBIOTICI UTILI ALLA PREVENZIONE DI IMPORTANTI PATOLOGIE UMANE

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ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, in collaborazione con alcune aziende produttrici siciliane, ha brevettato una metodologia innovativa per trasformare gli scarti della lavorazione del limone in integratori e nutraceutici da utilizzarsi nella prevenzione di alcune patologie come obesità, diabete, ipercolesterolemia e disturbi cardio-vascolari.

 

L’innovazione si basa sull’utilizzo della tecnologia separazione su membrana, messa a punto da ENEA, abbinata a successive fasi di incapsulamento ed essiccazione mediante tecnologia di spray-drying o essiccazione a spruzzo: in questo modo dagli scarti e dai sottoprodotti ottenuti durante la lavorazione del limone si ottengono delle nanovescicole, ovvero piccolissime sfere ricche di composti bioattivi come acidi nucleici, polifenoli, lipidi e proteine.

 

Alcuni studi hanno dimostrato una forte azione di riduzione della crescita di cellule tumorali, mentre studi in corso ne evidenziano le proprietà antinfiammatorie. Inoltre, nel 2019, a seguito della sperimentazione del sistema brevettato su alcuni volontari sani, è emersa una riduzione di alcuni fattori di rischio cardiovascolare, quali colesterolo-LDL e circonferenza vita. Il brevetto è applicabile anche ad altre matrici vegetali e consente di ottenere un prodotto di facile dosaggio ed utilizzo, ad alta stabilità e conservabilità, facilmente trasferibile su scala industriale, con costi e tempi di produzione ridotti rispetto alle tecniche tradizionali di ultracentrifugazione.

 

“Il brevetto, utile anche per la formulazione di cibi e bevande con proprietà nutraceutiche, si ispira al principio zero waste nei processi produttivi ed è in grado di rispondere sia a esigenze ambientali che economiche, legate da una parte all’abbattimento dei costi di smaltimento e dall’altra alla trasformazione degli scarti agroindustriali in bioprodotti ad alto valore aggiunto”, sottolinea Paola Sangiorgio, ricercatrice del Laboratorio Bioprodotti e Bioprocessi del Centro Ricerche ENEA della Trisaia.

L’iniziativa si inquadra nell’ambito delle attività di ricerca e sviluppo dell’ENEA per il miglioramento e la sostenibilità dei processi di produzione e l’applicazione dei principi di economia circolare attraverso l’impiego degli scarti agroalimentari per ottenere nuovi materiali e intermedi da utilizzare nei settori food e no-food.

 

 

(Fonte ENEA)

 

 

Per informazioni:

Ufficio Aree di Mestiere – Alfredo Perico (Tel. 035.274.292; e-mail: alfredo.perico@artigianibg.com).

 

 

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