Superbonus e Bonus Casa: un decreto urgente blocca la cessione dei crediti. L’allarme di Confartigianato

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Segnaliamo che il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di cessione di crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali.

 

In particolare, il testo modifica la disciplina riguardante la cessione dei crediti d’imposta e lo sconto in fattura relativi a spese per gli interventi in materia di recupero patrimonio edilizio, efficienza energetica e “superbonus 110%”, misure antisismiche, impianti fotovoltaici, colonnine di ricarica e barriere architettoniche.

 

Come indicato dal comunicato stampa del Governo, l’oggetto dell’intervento non è il bonus, bensì la cessione del relativo credito, che ha potenzialità negative sull’incremento del debito pubblico.

 

Dall’entrata in vigore del decreto, con l’eccezione di specifiche deroghe per le operazioni già in corso, non sarà più possibile per i soggetti che effettuano tali spese optare per il cosiddetto “sconto in fattura” né per la cessione del credito d’imposta.

Inoltre, non sarà più consentita la prima cessione dei crediti d’imposta relativi a specifiche categorie di spese.

Resta invece inalterata la possibilità della detrazione degli importi corrispondenti.

 

Si introduce anche il divieto, per le pubbliche amministrazioni, di essere cessionarie di crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali maturati con tali tipologie di intervento.

 

Infine, il testo chiarisce il regime della responsabilità solidale nei casi di accertata mancata sussistenza dei requisiti che danno diritto ai benefici fiscali. Con le nuove norme, ferme restando le ipotesi di dolo, si esclude il concorso nella violazione, e quindi la responsabilità in solido, per il fornitore che ha applicato lo sconto e per i cessionari che hanno acquisito il credito e che siano in possesso della documentazione utile dimostrare l’effettività delle opere realizzate.

 

L’esclusione opera anche per i soggetti, diversi dai consumatori o utenti, che acquistano i crediti di imposta da una banca, o da altra società appartenente al gruppo bancario di quella banca, con la quale abbiano stipulato un contratto di conto corrente, facendosi rilasciare un’attestazione di possesso, da parte della banca o della diversa società del gruppo cedente, di tutta la documentazione.

Resta, peraltro, fermo che il solo mancato possesso della documentazione non costituisce causa di responsabilità solidale per dolo o colpa grave del cessionario, il quale può fornire con ogni mezzo prova della propria diligenza o non gravità della negligenza.

 

“Speravamo in una soluzione che risolvesse il problema dei crediti incagliati, – è il commento amareggiato del Presidente di Confartigianato nazionale Marco Granelli – invece, non solo non si prospetta nessuna risposta al problema, ma il Governo blocca, tranne in limitati casi, la possibilità di continuare ad applicare lo sconto in fattura o a cedere i crediti”.

 

Secondo Confartigianato il blocco previsto nel decreto-legge coinvolge le tante imprese che, sulla base delle norme sinora vigenti, hanno effettuato investimenti ed assunzioni nella prospettiva, di primi accordi con i committenti, di poter continuare ad operare garantendo lo sconto in fattura. Con buona pace degli obiettivi green che la misura avrebbe aiutato a raggiungere.

 

Anche il blocco della possibilità di acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici rappresenta un altro incomprensibile ostacolo, mentre è invece apprezzabile l’intervento per limitare la responsabilità in solido dei cessionari, anche se non risolutiva e fuori tempo massimo.

 

A seguito del decreto le associazioni di rappresentanza delle categorie interessate hanno chiesto di essere sentite dal Governo il 20 febbraio.

 

La campagna di Confartigianato

Confartigianato ha lanciato una campagna stampa intitolata “NON ABBANDONATE LE IMPRESE CHE COSTRUISCONO L’ITALIA!” con l’obiettivo di sollecitare il Governo a trovare una soluzione definitiva per sbloccare i crediti fiscali incagliati e ad aprire un tavolo di confronto con le associazioni che possa diventare la sede permanente di una riflessione che deve portare tutte le parti coinvolte a cercare soluzioni equilibrate.

 

“Basta con gli interventi spot sottoposti a continui ripensamenti!  Chiediamo di ripensare profondamente il sistema degli #incentivi nel settore delle #costruzioni, anche in vista degli obiettivi indicati dall’Europa sulle case #green”.

 

Vedi la campagna sui social di Confartigianato Imprese Bergamo:

 

 

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Per ulteriori informazioni:

Sportello Bonus Casa (e-mail: bonuscasa@artigianibg.com).

 

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