Superbonus: soppressi sconto in fattura e cessione del credito. Confartigianato ha richiamato l’attenzione del Governo sulle gravi difficoltà di imprese e cittadini

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Lo scorso 30 marzo è entrato in vigore il Dl n. 39/2024 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 75,) che, tra l’altro, interviene sul regime delle opzioni per sconto in fattura e cessione del credito in luogo delle detrazioni da bonus edilizi.

 

Soppressione sconto in fattura e cessione del credito

La norma prevede la soppressione delle opzioni per lo sconto in fattura o per la cessione del credito in luogo delle detrazioni, per i lavori, successivi all’entrata in vigore delle nuove norme, effettuati dagli IACP (Istituto Autonomo Case Popolari), dalle cooperative di abitazione a proprietà indivisa e degli enti del Terzo settore, ossia i rimanenti soggetti ammessi ai benefici delle agevolazioni previste dalla precedente disciplina.

 

La soppressione non agisce per gli interventi su immobili danneggiati da eventi sismici (eventi del 6 aprile 2009 e dal 24 agosto 2016 in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria) per i quali l’agevolazione viene mantenuta fino a esaurimento dei fondi disponibili.

 

Regime Transitorio

È previsto un regime transitorio che consente l’applicazione delle disposizioni previgenti più favorevoli, per le spese sostenute per interventi per i quali, prima dell’entrata in vigore del decreto, siano state rispettate diverse condizioni tra le quali la presentazione dei titoli abilitativi comunali, delibere assembleari approvate e lavori già iniziati.

Attenzione: la deroga appena citata non si applica quando non è stata sostenuta alcuna spesa, documentata da fattura, per lavori già effettuati.

 

Abrogata la remissione in bonis

Di notevole importanza, inoltre, l’abrogazione della norma che prevedeva la possibilità di avvalersi della cd “remissione in bonis” relativamente alla comunicazione di opzione per sconto e cessione per le spese sostenute nel 2023 o per le rate residue non fruite delle detrazioni per bonus edilizi riferite alle spese sostenute negli anni 2020, 2021 e 2022.

 

Ulteriore obbligo per i soggetti che usufruiranno del superbonus sia energetico che sismico

I soggetti che usufruiranno del superbonus sia energetico che sismico dovranno comunicare determinati dati tra i quali le spese che prevedibilmente saranno sostenute negli anni 2024 e 2025 al fine di acquisire le informazioni necessarie per il monitoraggio della spesa.

Il contenuto, le modalità e i termini della comunicazione saranno definiti con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri da adottare entro 60 giorni dall’entrata in vigore del Decreto Legge n. 39 del 2024.

 

Compensazione in f24

Infine, una nuova norma prevede, per quanto riguarda l’utilizzo dei crediti da bonus edilizi, la sospensione della possibilità di compensazione in f24 di tali crediti per quei soggetti che presentano iscrizioni a ruolo o carichi affidati agli agenti della riscossione relativi ad atti emessi dall’Agenzia delle Entrate per importi superiori ad € 10.000,00. Anche in questo caso le modalità di attuazione e la decorrenza della sospensione sarà definita con regolamento del Ministro dell’economia e delle finanze.

 

 

L’INTERVENTO DI CONFARTIGIANATO

Il Presidente di Confartigianato nazionale Marco Granelli è intervenuto nei giorni scorsi sui quotidiani per richiamare l’attenzione sulle gravi difficoltà di imprese e cittadini alle prese con la stretta del Governo sull’applicazione del superbonus.

 

Granelli, oltre a sollecitare al Parlamento un intervento per offrire soluzioni concrete e di buon senso a tutela dei diritti degli imprenditori e dei loro committenti, chiede di prendere ‘lezione’ dalla tormentata esperienza del superbonus per costruire strumenti certi, stabili, sostenibili per le casse dello Stato a supporto dell’efficientamento energetico degli edifici, soprattutto in vista degli obiettivi indicati dalla Direttiva europea sulle ‘case green’.

 

Leggi di seguito il testo dell’intervento del Presidente Granelli su Il Foglio

“In questi giorni si sta consumando l’ultimo atto della tormentata storia del superbonus che vede cittadini e imprenditori alle prese con l’ennesimo e improvviso cambio in corsa di una normativa costellata di quasi 250 modifiche da maggio 2020 ad oggi.

La stretta del Governo sull’applicazione dell’incentivo, motivata dalla comprensibile necessità di frenare una spesa pubblica insostenibile, sta nondimeno ingigantendo le difficoltà operative di migliaia di imprese e committenti che hanno l’unica colpa di aver legittimamente utilizzato e applicato le opportunità offerte da una legge dello Stato.

Ad essi va data una risposta responsabile e di buon senso che, al di là delle polemiche che infiammano i dibattiti politici sul superbonus, offra soluzioni concrete e rispettose dei loro diritti, salvaguardando accordi contrattuali già conclusi.

Confartigianato auspica che il Parlamento possa riportare equilibrio e condizioni di civiltà giuridica rispetto a forme di decretazione d’urgenza che spiazzano i cittadini in buona fede, cancellando retroattivamente norme su cui si era basato un legittimo affidamento.

Tutto questo per chiudere una vicenda che deve lasciare una ‘lezione’. L’esperienza del superbonus insegna, infatti, che gli incentivi nel settore dell’edilizia sono un potente acceleratore di sviluppo economico visto che, anche grazie alla loro spinta, tra il 2019 e il 2023 il settore delle costruzioni ha determinato un terzo (33,1%) della crescita del valore aggiunto e ha fatto nascere 212.000 posti di lavoro. Ma dobbiamo smetterla di muoverci a stop and go, cambiando continuamente le regole del gioco e vanificando le aspettative e gli sforzi di cittadini e imprenditori.

Confartigianato è pronta a dare il proprio contributo di proposte per individuare soluzioni equilibrate e per costruire strumenti certi e stabili, soprattutto in vista degli obiettivi indicati dalla Direttiva europea sulle ‘case green’.

L’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare può essere una grande opportunità per il Paese, ma non deve trasformarsi in vessazione per cittadini ed imprese.

La strada davvero efficace, e a nostro giudizio ineludibile, consiste nel progettare una vera e propria strategia strutturale di lungo termine e sostenibile dal punto di vista delle risorse pubbliche per riqualificare gli edifici residenziali e non lasciare sulla carta l’attuazione della tanto auspicata transizione green.

In questo modo potremo ottenere un ritorno positivo in termini di crescita del Pil e dell’occupazione e orientare le scelte dei cittadini sulla qualità delle loro abitazioni.”

 

Per ulteriori informazioni:

Sportello Bonus Casa (e-mail: bonuscasa@artigianibg.com).

 

 

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