Riproponiamo un interessante articolo pubblicato sull’importante blog alimentare “Il Fatto Alimentare” sulle abili campagne marketing di McDonald nel tentativo di sdoganare i junk foods.
“McDonald’s è da 37 anni in Italia e ha una struttura ramificata in quasi tutte le Regioni grazi a 670 locali. In questo periodo, dopo un’iniziale ostilità da parte del mondo politico, delle associazioni di categoria dei pubblici esercizi e dei gruppi di gastronomi e nutrizionisti, la catena ha stipulato importanti accordi economici e commerciali, oltre a collaborazioni con molte personalità politiche e istituzioni. L’ultimo della serie è quello con Altroconsumo, che all’inizio di novembre ha avviato una campagna educational denominata ‘Futuro circolare’. L’obiettivo è quello di indagare, in dieci ristoranti McDonald’s, il livello di consapevolezza sulla raccolta differenziata del packaging.
Senza voler colpevolizzare il modello fast food, mi chiedo quanto sia giusto supportare in qualche modo con la propria immagine di associazioni dei consumatori un modello alimentare che non è proprio quello consigliato dai nutrizionisti, dal Crea e indicato dalle linee guida per una sana alimentazione degli italiani. Nel Paese della Dieta mediterranea, che sempre di più si sta allontanando da questo modello alimentare a favore di pasti fuori casa consumati a qualsiasi ora del giorno, qual è la necessità di contribuire a sostenere un marchio che fa a pugni con la nostra tradizione e con i modelli nutrizionali? Eppure, in questi anni abbiamo visto di tutto. A fianco del marchio hanno sfilato ministri della Repubblica, Coldiretti e chef come Gualtiero Marchesi e più di recente con Joe Bastianich, che si prestano per firmare panini.
Bisogna fare i complimenti allo staff responsabile della comunicazione della catena di fast food, che porta avanti con successo collaborazioni in grado di migliorare a dismisura l’immagine presso i consumatori. McDonald’s offre lavoro a molti giovani, garantisce l’uso di materie prime e di ingredienti rigorosamente made in Italy. È così radicata sul territorio (670 ristoranti, 32mila dipendenti e 1,2 milioni di clienti al giorno) che potrebbe meritare la cittadinanza onoraria per la sezione gastronomia. Tutto ciò ha contribuito negli anni a migliorare l’immagine della catena e ad accreditarla sulle nostre tavole, quasi come se fosse un prodotto nazionale.
Visto che il tasso di obesità dei bambini italiani tra i più alti in Europa e che i giovani sono i principali clienti delle catene di fast-food forse sarebbe meglio evitare di affiancare McDonald’s nelle sue iniziative. I progetti e le alleanze strategiche della catena sono probabilmente meritevoli e anche questa con Altroconsumo è pensata con un fine positivo. Tuttavia, si tratta di azioni diversive utili a migliorare l’immagine della catena, che in verità ha un fine ben preciso: vendere a milioni di bambini e ragazzi a un prezzo interessante un vassoio con un hamburger Big Mac, un grande bicchiere di Coca-Cola e una porzione abbondante di patatine fritte.”
(fonte: www.ilfattoalimentare.it)
Per informazioni:
Ufficio Aree di Mestiere – Alfredo Perico (Tel. 035.274.292; e-mail: alfredo.perico@artigianibg.com).