Il 16 novembre 2010 la Dieta Mediterranea è stata riconosciuta dall’UNESCO patrimonio immateriale dell’umanità. Dieci anni in cui è cresciuta la consapevolezza della sua importanza per la qualità della vita. Ha solo 10 anni ma la conoscono tutti. E tutti la considerano dispensatrice di benessere, elisir di lunga vita, strumento per mantenere ricordi e tradizioni, stimolo di convivialità.
Parliamo della Dieta mediterranea, che a Nairobi (Kenya) il 16 novembre 2010 è stata riconosciuta dall’UNESCO quale patrimonio immateriale dell’umanità. Il suo potere “evocativo” è indubbio, tanto che il solo citarla ha la capacità di aumentare il numero di followers o far crescere i “like” a post che troppo spesso si fermano alla dimensione dello slogan; ma al di là della sua larga popolarità non sono certo i like e le condivisioni che possono farla crescere o contribuire a promuovere uno stile di vita sano, all’insegna della sostenibilità.
Per farla crescere e dispiegarne le sue enormi potenzialità è sufficiente… la sua reale adozione! Ed è proprio in questa direzione che l’Osservatorio per la Dieta Mediterranea promuove la prassi di riferimento UNI/PdR 25 (“Dieta Mediterranea patrimonio immateriale UNESCO – Linee guida per la promozione di uno stile di vita e di una cultura favorevole allo sviluppo sostenibile”), che rappresenta il percorso più idoneo per procedere ad una prima valorizzazione e definizione dei principi fondanti della Dieta Mediterranea e delle modalità per una sua capillare adozione.
La Prassi rappresenta infatti lo strumento ideale attraverso cui l’immaterialità dichiarata dall’Unesco diventi materialità e si avvii un nuovo processo di sviluppo sostenibile e duraturo migliorando la salute e la qualità della vita delle generazioni presenti e future. Si tratta – concretamente – di avviare un processo di transizione nutrizionale verso il modello alimentare sostenibile per antonomasia, riconosciuto a livello mondiale come il migliore fra 41 paesi al mondo (la Dieta mediterranea si è infatti confermata come la miglior dieta dalla U.S. News & World Report annual rankings).
Questa transizione nutrizionale è un passaggio ormai inderogabile e rappresenta la condizione essenziale affinché nella società cresca la consapevolezza che nutrirsi con intelligenza è la prima fonte di salute e di benessere e contribuisce a migliorare la qualità della vita: un viatico, non uno slogan.
Parafrasando François de La Rochefoucauld si può dire che mangiare è una necessità, ma mangiare intelligentemente è un’arte. Auguri quindi alla Dieta Mediterranea, a 10 anni esatti dal riconoscimento UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità!
(Fonte UNI)
Per informazioni:
Ufficio Aree di Mestiere – Alfredo Perico (Tel. 035.274.292; e-mail: alfredo.perico@artigianibg.com).