Un articolo pubblicato su uno dei principali blog alimentari, www.ilfattoalimentare.it, a firma di Roberto La Pira (https://ilfattoalimentare.it/olio-di-girasole-ucraina-import.html) racconta che tra le tante criticità che stanno esplodendo a causa dell’insensato attacco di Putin all’Ucraina, a breve ci sarà anche quella dell’olio di girasole.
Scrive La Pira nel suo articolo: “Il problema di come sostituire l’olio di girasole importato dall’Ucraina comincia a preoccupare diverse industrie alimentari che da anni lo hanno inserito nelle ricette al posto dell’olio di palma. I problemi sono diversi. Il primo è di carattere immediato, dall’Ucraina non arriva la materia prima anche se il raccolto del 2021 in parte si trova ancora nei silos. In questo momento il problema è il trasporto via nave, che risulta pressoché impossibile per la guerra che ha praticamente bloccato porti importanti come quello di Odessa. Per ovviare alle difficoltà è iniziato il trasporto via terra che per il momento non riesce a soddisfare le richieste del mercato. Per rendersi conto della situazione basta ricordare che l’Ucraina rappresenta il principale fornitore al mondo di olio di girasole con il 60% della produzione mondiale e il 75% dell’export. L’altra questione riguarda gli ostacoli alla semina che dovrebbe iniziare nelle prossime settimane. Se la guerra continua, e la semina salta o viene limitata, il raccolto del prossimo autunno potrebbe essere a rischio. C’è di più, il ministero dello Sviluppo economico italiano ritiene che entro poche settimane le scorte di olio di girasole siano destinate ad esaurirsi. Secondo i dati Istat elaborati dal Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria alle dipendenze del ministero delle Politiche agricole), l’anno scorso l’Italia ha acquistato dall’Ucraina, quasi la metà dell’olio di girasole importato (46%)”.
L’articolo prosegue con l’ipotesi che molte aziende possano valutare di ritornare all’impiego dell’olio di palma, anche se questo trova numerose ragioni contrarie al suo utilizzo come ragioni di tipo ambientale (disboscamento incontrollato per favorire la sua coltivazione) e ragioni di tipo nutrizionale (alto contenuto di acidi grassi saturi che tendono ad aumentare il colesterolo nel sangue). Per cui comunque si cerca di reperire sul mercato mondiale l’olio di girasole.
Confartigianato Alimentazione Lombardia, nella persona del suo Presidente, il cremonese Massimo Rivoltini, ha ricevuto una vantaggiosa offerta di olio di semi di girasole raffinato di provenienza USA. La materia prima è molto ricercata e il prezzo è di assoluto vantaggio se si raggiunge una determinata quantità di acquisto.
Coloro che fossero interessati all’acquisto, possono contattare Confartigianato Imprese Bergamo, sia per questo aspetto dell’olio di girasole che per altre materie prime alimentari, in quanto si sta valutando il reale bisogno di costituire un gruppo di acquisto per contrastare la crescita dei costi delle materie prime in ambito alimentare.
Per informazioni:
Ufficio Aree di Mestiere – Alfredo Perico (Tel. 035.274.292; e-mail: alfredo.perico@artigianibg.com).